Questa è la televisione italiana e questo è l’elettorato.
Non mi convince del tutto la scelta di Grillo di disertare i dibattiti televisivi, però trasmissioni come quella di ieri sera ti fanno capire che alla fine non si tratta di una scelta senza senso.
Se uno come B. (con i suoi processi, i bunga bunga, le D’Addario, le figuracce internazionali e vent’anni di mal governo) esce indenne dallo “scontro” con Santoro e Travaglio, mentre basta una puntata di Report per annichilire l’IDV, o due interviste a altrettanti militanti in disaccordo col capo per ridimensionare nei sondaggi il M5S, ti rendi conto del fatto che al l’elettore italiano medio non importa niente di quello che uno ha fatto/farà/propone. Conta invece quello che dice, come lo dice e come gli viene chiesto. Se Grillo, o chi per lui, dovesse accettare di esporre i propri programmi in uno di questi talk show, basterebbe una domanda su Casaleggio, un servizio sulla sua vecchia Ferrari o un’inchiesta sui suoi guadagni per darne una percezione, nell’elettorato, totalmente diversa da quella che poi corrisponde alla realtà. Per questo motivo B. è ancora in piedi e fa più o meno quello che vuole. La gente sa cosa ha combinato, fin nei minimi dettagli, e non c’è domanda, per quanto diretta e imbarazzante, che possa modificarne l’immagine che si è consolidata negli anni. Per tutti gli altri “nuovi” basta un peccato veniale sbandierato in tv per decretarne inesorabilmente la condanna a morte.
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Marco Travaglio, Peter Gomez, Marco Lillo – Papi – Uno scandalo politico
Purtroppo anche questo libro servirà soltanto ad alimentare le ragioni di chi già non vota per il regime in carica.
In un paese normale un’inchiesta del genere, suffragata da prove documentali, intercettazioni e atti processuali, avrebbe spostato l’ago della bilancia elettorale. In Italia no. In Italia libri come Papi servono a ingrossare il fegato di chi già sa con chi abbiamo a che fare, di chi è già disgustato dal malcostume degli uomini di potere italiani. E dalla altrettanto disgustosa rassegnazione, dalla connivente accettazione che dimostrano le donne italiane. Papi rivela cose che già si sanno, ma che molti ignorano. Deliberatamente. Perché è vero che in Italia tutti guardano una televisione di parte, censurata e autocensurata. E’ vero che in Italia in pochi leggono i giornali, ancor meno i libri d’inchiesta. Però è anche vero che in Italia la morale comune, fiaccata da anni di imbarbarimento mediatico, culturale e politico, chiude entrambi gli occhi di fronte a una serie di comportamenti che il 50% della popolazione equipara a semplici peccati veniali. Viviamo in un paese dove le donne non solo evitano di indignarsi, ma anzi giustificano chi “è costretto” a resistere e poi a “cedere” alle tante adoranti ragazzine impertinenti… I virgolettati provengono a discorsi reali, ai quali ho assistito senza avere la forza di replicare. Discorsi fatti da persone, da donne, che pur di giustificare un minimo di tornaconto elettorale accettano pacificamente di votare per quell’”utilizzatore finale” che può disporre in “grandi quantità” dei loro corpi, trattati come vuoti supporti per gli orifizi destinati al piacere del capo.