Ho come l’impressione che in questo libro non siano state tradotte le note a piè di pagina. Più che un saggio, si tratta di un ammasso di nomi, fatti, citazioni cinematografiche e rimandi che dovrebbero dimostrare tutto e invece non dimostrano niente.
Si fa una fatica immane a portare avanti la lettura. La tesi, che poi viene dimostrata a fatica, è che a quanto pare negli anni 50, negli Stati Uniti d’America, sono state poste le basi del futuro. Un futuro fatto di splorazione spaziale, consumismo, droghe, esperimenti su cavie umane, esplosioni atomiche, film di serie B, edilizia residenziale… tutto fa brodo. Un minestrone indigesto per dire che negli anni 50 la paranoia ha portato la maggiore potenza planetaria a compiere degli abusi.
Tutto qui? Si, tutto qui.
Rivelazioni clamorose non ce ne sono. Approfondimenti scientifici neanche. Decine invece le trame e le citazioni su paradigmatici film fantascientifici, che in teoria dovrebbero svelare chissà cosa. Forse che si aveva paura del comunismo? Sai che scoperta!
E poi: la traduzione. Chiaramente il traduttore non conosce la materia di cui scrive. Tanto per fare un esempio, il Laboratorio della Propulsione a Getto, non è altro che il JPL, o Jet Propulsion Laboratory, che tutti, nel mondo, conoscono così, con il suo bel nome inglese. Così come tutti conoscono il MIT, o Massachusset Institute of Technology, e nessuno si sognerebbe di tradurlo in Istituto della tecnologia del Massachusset (e questo per fortuna ci viene risparmiato).
L’unico modo per trarre profitto dalla lettura di questo libro consiste nel tenerlo aperto come traccia, o come indice, non alfabetico, di nomi e fatti, da approfondire su wikipedia o altra fonte di informazioni.
Non c’è altro da aggiungere.
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Jon Ronson – L’Uomo che fissa le capre
Reso celebre grazie al film che ne è stato tratto, con protagonista George Clooney, il saggio/romanzo L’Uomo che fissa le capre, del giornalista e documentarista Jon Ronson fa luce su un particolare aspetto dell’imperialismo americano: l’influenza nelle alte gerarchie militari delle ideologie New Age.
Prima di leggere questo libro non sapevo quanto fossero diffuse negli usa le dottrine New Age. Parliamo di milioni di persone che credono negli alieni, nella telepatia, negli spiriti guida…
Milioni di persone che si fanno abbindolare, il più delle volte, da truffatori pronti a tutto, soprattutto a svuotargli le tasche o ad approfittarne sessualmente. Altre volte si tratta nientemeno che di pazzi scatenati che per qualche arcano motivo riescono a passare per santoni illuminati.
Il fenomeno è talmente diffuso che perfino alti ufficiali dell’esercito e funzionari della Cia ci sono cascati a piè pari, credendo di poter mantenere la supremazia imperialista degli Stati Uniti d’America grazie anche a maghi e ciarlatani.
Lettura interessante e divertente, perfino spassosa in alcuni capitoli. Certo, niente a che vedere con le opere di Michael Morre, al quale Ronson in qualche modo sembra ispirarsi. Ma vale la pena arrivare fino all’ultima pagina e, dopo esserci fatti qualche sana risata, riflettere su quale razza di idioti pretendono di governare il mondo. A quel punto smettiamo di ridere…
Curzio Maltese – La Bolla
Per questo libro vale la stessa considerazione che ho fatto riguardo a Papi, di Travaglio, Lillo e Gomez. Sarebbe bello se questi scritti servissero per mobilitare le coscienze, fare aprire gli occhi alle persone, destarle dal torpore politico/mediatico nel quale sono finite.
Ma così non è. Questi libri vengono letti da chi già conosce la verità. Da chi già conosce lo stato attuale della nostra nazione, il livello di degrado sociale, economico e politico.
Da chi non ha votato questa maggioranza.
Questi libri, purtroppo, non spostano voti. Non mobilitano le coscienze. Sono opere scritte dal quella generazione di perdenti che amavano l’Italia, e che assistono impotenti al suo sfacelo. Persone che vorrebbero scappare. Persone con le armi spuntate, o inoffensive.
L’autore è molto bravo nel trasmettere alcuni particolari tipi di sensazione: il rammarico e la frustrazione. E, soprattutto, la rassegnazione.
Curzio Maltese sostiene che tutto questo avrà una fine. Ma quello che verrà dopo, purtroppo per noi, potrebbe essere anche peggio (se possibile…).