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John Niven, A volte ritorno

A volte ritorno (Einaudi. Stile libero big) [Formato Kindle]
John Niven (Autore), Marco Rossari (Traduttore)

Il “ritornato” questa volta è niente-po’po’-di-meno-che Gesù Cristo in carne e carisma, nuovamente mandato sulla Terra da un Dio molto umano e poco divino, con la speranza di convincere gli umani a “Fare i bravi”, unico vero comandamento al quale il Padreterno tiene davvero.
Tornato da una vacanza che in paradiso è durata qualche settimana, ma che sulla Terra perdura dal rinascimento, Dio si rende conto che la popolazione terrestre avrebbe bisogno di una bella raddrizzata, e anziché inviare un bel meteorite e rifare tutto daccapo, decide di mandare suo figlio per cercare di migliorare le cose. Memore di quanto gli accadde la prima volta, e quindi un tantino controvoglia, Gesù è costretto ad mettere da parte le suonate di chitarra in compagnia di Jimi Hendrix e le canne rollate con la fantastica erba paradisiaca e a farsi nuovamente uomo tra gli uomini.
Una volta sulla Terra, insieme ad uno scalcinato gruppo apostoli, attraversa gli Stati Uniti per partecipare a un talent show per cantanti…
Romanzo umoristico (ma non troppo) e volutamente dissacrante (ma neanche tanto), questo “A volte ritorno” non è consigliato ai cristiani fondamentalisti, che vengono fatti letteralmente a pezzi nel romanzo di Niven, pur non rinnegando, ed anzi ribadendo, i veri insegnamenti cristiani dell’umiltà e dell’amore fraterno.
Una satira sociale che si legge facilmente, senza impegno, divertente quanto basta anche se non troppo originale.
Non un capolavoro, ma decisamente consigliato.

Vindice Lecis – Golpe

Una piacevole sorpresa. Non conoscevo questo bravo autore, Vindice Lecis, giornalista del gruppo L’Espresso. Ho trovato questo romanzo per caso e l’ho letteralmente divorato.
Romanzo breve, scritto bene, dalla trama veloce e dal tema interessante. Peccato per qualche refuso di troppo che l’editore s’è fatto scappare. La storia è quella del tentato golpe organizzato dal principe Junio Valerio Borghese, golpe messo in atto nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 1970 e poi improvvisamente bloccato grazie a un provvidenziale e misterioso contrordine.
Il romanzo non svela niente di quello che già si sa, e non fornisce teorie o ipotesi nuove, tuttavia di tratta di una facile lettura, vista da sinistra. Se volgiamo l’elemento nuovo è il racconto della vigilanza che l’allora PCI mise in atto, in quanto preventivamente informata, rispetto al probabile colpo di mano.
In mezzo a tutto il resto, una semplice spy story, una storia d’amore e tanti riferimenti storici e giornalistici a un periodo storico dalle tante ombre e dalle poche luci. Lettura consigliatissima, anche sotto l’ombrellone.

Michele Vaccari – L’Onnipotente

Sarà che l’avrò letto senza la necessaria attenzione, ma questo L’Onnipotente di Michele Vaccari mi lascia un po’ con l’amaro in bocca.
Vaccari pare avere una spiccata padronanza della lingua italiana, ma lo stile appare abbastanza pesante e pomposo. Periodi interminabili, spesso senza punteggiatura, con iperboli linguistiche che si aggrovigliano apparentemente senza capo ne coda, salvo poi dover tornare indietro per riprendere il filo del discorso. Oppure  si passa avanti e pazienza se non si è colto il senso.
Alla fine la storia sembra interessante, e personaggi sufficientemente caratterizzati, ma a volte troppo caricaturali, troppo eccessivi.
L’Onnipotente narra le gesta di un potente, figlio di potenti, che ambisce al trono di Pietro, massima aspirazione per chi ha nell’ambizione, nell’attitudine al comando e nella brama di potere la propria ragione d’essere. Diventare Papa per governare le coscienze.
E per far questo mette da parte la sua di coscienza. Cosa che gli viene facile, visto che non ne ha mai avuta una realmente cristiana. Tutto suo padre: politico di razza che persegue il fine e si sbarazza dei mezzi.
Provate a leggerlo, ma con attenzione.

Tullio Avoledo – L’Ultimo Giorno Felice

Opera minore di Tullio Avoledo, L’Ultimo Giorno Felice è un breve romanzo noir incentrato sulle vicende di un tipico personaggio “avolediano”.
In questa storia Avoledo mette da parte la fantascienza per concentrarsi su un tema ecologico dalla scottante attualità: quello delle ecomafie.
Il protagonista è il solito piccolo borghese che attratto da facili guadagni mette da parte la propria coscienza “di sinistra”. Ma le conseguenze dei suoi gesti avranno un risvolto estremo e drammatico.
Come in tutti i romanzi di Avoledo è presente il tema del tradimento coniugale, anche questa volta consumato non per disinteresse nei confronti della moglie, seppur l’autore tenda a dare questa giustificazione, ma per dar sfogo ad una palese voglia di rincorrere una giovinezza ormai perduta.
Altre figure tipiche sono quelle del “Guru” anziano, in questo caso sdoppiato tra la figura del padre e dello zio, e del cattivo di turno, prima affascinante e poi senza scrupoli.
Con Avoledo si ha l’impressione di leggere sempre lo stesso romanzo. Ma questo non è necessariamente un problema, anzi: si tratta pur sempre di un’ottima lettura.

Massimo Lugli – L’Adepto

Libro comprato d’impulso, per via del prezzo contenuto e per il tema abbastanza interessante. Libro che mi è mediamente piaciuto. Non sono rimasto particolarmente affascinato dalla prosa di Lugli. Non mi piace la sua ironia, che a volte appare forzata, ne mi entusiasma il suo umorismo, impalpabile, o i dialoghi, spesso improbabili. Però la narrazione scorre veloce, e se sono arrivato all’ultima pagina un motivo ci dev’essere, anche perché non mi impongo mai la lettura di un libro a tutti i costi.
Certo il tema di fondo è interessante: sette sataniche, sacrifici umani, magia… Però speravo nel coinvolgimento maggiore di quelle strutture di potere che si sospetta possano avere a che fare con ambienti di un certo tipo: massoneria deviata, politici senza scrupoli, borghesia annoiata…
Il protagonista è il classico genio incompreso. Ottimo cronista di nera con la carriera ferma, un matrimonio alle spalle finito nel peggiore dei modi e un nuovo coinvolgimento sentimentale che lo getterà nella disperazione.
Ma le tracce di un macabro rituale e un neonato apparentemente sacrificato al demonio danno il la al protagonista e al suo giornale per un’inchiesta che toccherà molti punti… senza purtroppo approfondirli a dovere.
Romanzo da leggere quando non si altro sotto mano.

Cormac McCarthy – Figlio di Dio

Lester Ballard non è il “solito” serial killer. Niente a che vedere con i tanti Hannibal Lecter colti, intelligenti, e diabolicamente affascinanti che troppo spesso caratterizzano i romanzi di genere. Lester Ballard è, molto semplicemente, un miserabile reietto, un rifiuto della società dalle pulsioni aberranti. Lester Ballard è un necrofilo, stupratore, assassino e cacciatore.
Non c’è niente di eroico in lui, niente di epico.
In questo romanzo McCarthy affronta ancora una volta un argomento a lui caro, quello della violenza senza senso, gratuita, immotivata, e per certi versi “filosofica”. Tra le pagine del libro emerge chiaramente il degrado di una certa provincia americana dove ignoranza, istinto e miseria regolano i rapporti umani… o disumani. Sembra quasi di avere a che fare con un romanzo apocalittico.
Facile da leggere, e anche per questo bellissimo, Figlio di Dio si regge su dialoghi scarni e intelligenti, resi bene dall’ottima traduzione.
È un romanzo di McCarthy, quindi consigliato.
Continua a leggere

Cormac McCarthy – Meridiano di Sangue

Il vecchio west e la violenza estrema, questi gli argomenti preferiti da Cormac McCarthy, che il questo Meridiano di Sangue riesce a mescolare sapientemente, trasformando la saga west di un gruppo di cacciatori di scalpi in un fiume di tenebra grondante sangue.
L’orrore. Sembra quasi di sentire il sussurro del Colonnello Kurtz di Conraddiana e Coppoliana memoria, nel lugo dipanarsi di atti di ferocia estrema, esecuzioni, miseria, stragi, povertà, stenti e decadenza. In mezzo a una natura selvaggia, a volte crudele, altre incantevole.
Se in alcuni tratti del romanzo si sostituisce l’anno in cui si svolgono i fatti, il 1850, con un’epoca imprecisata appartenente a un remoto futuro, si può credere di avere a che fare con un romanzo di fantascienza apocalittica.
Affascinante e misteriosa, e a tratti un po’ stereotipata se non caricaturale, la figura del Giudice Holden, messia del male con le fattezze di un gigante glabro. Ambasciatore delle coscienze criminali dei demoni che cavalcavano nel deserto.
Romanzo un po’ troppo lungo, ma mai noioso. Poetico e visionario. Da leggere. Del resto l’ha scritto McCarthy, una garanzia.

Mark Haddon – Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte

Il vero mistero è cosa ci faccia questo libro nella collana Noir di Repubblica/ L’Espresso. Si, è vero, c’è un indagine di mezzo, se così possiamo chiamare la ricerca dell’assassino di un cane fatta da un ragazzino autistico. Più che di un noir, possiamo considerare questo romanzo una specie di giallo, dove i colpi di scena tuttavia non sono funzionali al progredire della narrazione.
Si perché ne “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” la Storia, con la esse maiuscola, è quella, appunto, di un ragazzino affetto da una forma particolare di autismo, la Sindrome di Asperger, che ne pregiudica i comportamenti sociali ma che gli dona un’incredibile intelligenza logico/mnemonico/matematica. E sono proprio loro i veri protagonisti: il bambino con i suoi problemi comportamentali, e le doti fuori dal normale che la Sindrome di Asperger gli dona, quasi a compensare il grave disagio provocato dalla malattia.
Christopher Boone, il giovane protagonista del romanzo, in uno dei suoi frequenti girovagare notturni, scopre il cadavere del cane di una vicina di casa. Si tratta chiaramente di un omicidio, e da qui, consigliato da un insegnate della scuola “speciale” da lui frequentata, parte la sua indagine volta a scoprire l’autore dell’omicidio. Ma le cose non vanno per il verso giusto. Perché il padre gli impedisce di proseguire nell’indagine?
[MEZZO SPOILER]La verità si farà strada nel corso del romanzo, e non alla fine. Ma nel frattempo Christopher avrà raggiunto una nuova maturità, e grazie ad un viaggio in treno e in metropolitana, superato dopo mille difficoltà, e al successo ottenuto all’esame di ammissione alla facoltà di matematica dell’università, si renderà conto di poter affrontare con coraggio e determinazione il futuro che lo aspetta.[/MEZZO SPOILER]
Ottima romanzo, ricco di approfondimenti scientifico matematici di facile comprensione, di cui consiglio vivamente la lettura.

Maurizio Torrealta, Emilio Del Giudice – Il segreto delle tre pallottole

Oggi, 6 settembre 2015, ho rieditato la recensione di questo libro, pubblicata originariamente il 13 luglio 2010. Nella prima recensione infatti mi ero lasciato catturare troppo dalla fiction, e non ho lasciato intendere che le teorie esposte sono lungi dall’essere scientificamente dimostrate.

Il segreto delle tre pallottole è una sorta di romanzo/ inchiesta, o inchiesta romanzata, scritta dal giornalista Maurizio Torrealta in collaborazione con il fisico Emilio Del Giudice. I temi presi in esame sono la Fusione Fredda e le armi all’Uranio Impoverito.
Dopo la stroncatura iniziale da parte della comunità scientifica a danno dei chimici Martin Fleischmann e Stanley Pons, scopritori della fusione fredda su cella elettrolitica, vari esperimenti sono stati condotti in tutto il mondo, e soprattutto in Italia è stato verificato che, date determinate condizioni, la Cold Fusion pare funzionare. In questi esperimenti viene prodotto calore in quantità superiore rispetto all’energia immessa nel circuito, e pare vi siano evidenze della trasmudi parte strong> di parte degli elementi coinvolti.
Allora perché non sfruttare commercialmente questa scoperta? la risposta che traspare dalla lettura di questo libro è che [inizio spoiler] i fenomeni di fusione fredda potrebbero spiegare il funzionamento di una nuova generazione di armi, in particolare quelle al cosiddetto Uranio Impoverito, che in realtà sarebbe Uranio Arricchito, all’interno del quale fenomeni di fusione fredda innescano la fissione degli atomi di uranio, con produzione di energia, nano particelle e isotopi radioattivi. E questo senza necessità di ricorrere alla massa critica, ossia la quantità di materiale fissile minima necessaria per produrre un ordigno nucleare. In questo modo possono essere fabbricati “proiettili nucleari” grandi quanto pallottole di fucile in grado di radere al suolo interi palazzi. Cosa che potrebbe essere stata già sperimentata in vari teatri di guerra: Kuwait, Iraq, Kosovo, Striscia di Gaza. Ipotesi a quanto pare ben documentate [fine spoiler].
Aggiungo soltanto che non mi è piaciuta la scelta degli autori di trasformare alcune inchieste andate in onda su Rainews 24 in un thriller da poche pagine. Avrei preferito un libro ben documentato, senza fiction e con molti fatti, numeri, formule. E ben spiegato, ovviamente. Tuttavia la lettura alla fine si è rivelata piacevole. Il tema è importante, e andrebbe approfondito ulteriormente, anche perché la semplice lettura di questo libro non è che dimostri inequivocabilmente la bontà delle teorie proposte. Lettura consigliata.

Norman Mailer – Il Castello Nella Foresta

Di questo libro conoscevo sommariamente la trama: la storia romanzata di Adolf Hitler raccontata in prima persona dal diavolo che ispira le sue gesta.
Non sapevo invece che il racconto si concentra sulle origini della famiglia Hitler, e sull’infanzia e adolescenza del medesimo. Altrimenti non l’avrei comprato.
Certo, Norman Mailer scrive benissimo. Non è quasi mai noioso ne tanto meno banale. Tuttavia arrivare alla fine di queste 434 pagine, stampate per giunta utilizzando un carattere piccolo, bé è stata una piccola impresa. Soprattutto in considerazione del fatto che l’argomento non mi ha preso più di tanto. Per non parlare delle innumerevoli, lunghe e didascaliche parti descrittive.
Se uno vuole approfondire la biografica di Adolf Hitler può leggersi uno degli innumerevoli saggi scritti da storici e accademici.
Da un romanzo ci si aspetta un po’ di fiction, ovvio. Qualche trovata… un po’ di mistero. Insomma, non sono certo io a dire come dovrebbe essere scritto un romanzo, ma questo Il castello nella foresta somiglia a una sorta di enciclopedia della famiglia Hitler scritta con stile brillante.
Arrivato alla fine dell’ultima pagina ho potuto esclamare: “Finalmente!”.