Libro comprato d’impulso, per via del prezzo contenuto e per il tema abbastanza interessante. Libro che mi è mediamente piaciuto. Non sono rimasto particolarmente affascinato dalla prosa di Lugli. Non mi piace la sua ironia, che a volte appare forzata, ne mi entusiasma il suo umorismo, impalpabile, o i dialoghi, spesso improbabili. Però la narrazione scorre veloce, e se sono arrivato all’ultima pagina un motivo ci dev’essere, anche perché non mi impongo mai la lettura di un libro a tutti i costi.
Certo il tema di fondo è interessante: sette sataniche, sacrifici umani, magia… Però speravo nel coinvolgimento maggiore di quelle strutture di potere che si sospetta possano avere a che fare con ambienti di un certo tipo: massoneria deviata, politici senza scrupoli, borghesia annoiata…
Il protagonista è il classico genio incompreso. Ottimo cronista di nera con la carriera ferma, un matrimonio alle spalle finito nel peggiore dei modi e un nuovo coinvolgimento sentimentale che lo getterà nella disperazione.
Ma le tracce di un macabro rituale e un neonato apparentemente sacrificato al demonio danno il la al protagonista e al suo giornale per un’inchiesta che toccherà molti punti… senza purtroppo approfondirli a dovere.
Romanzo da leggere quando non si altro sotto mano.