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Lampadine LED e altre disquisizioni sulle fonte energetiche

Ricollegandomi all’ultimo post, visto che l’elettricista che ha fatto l’impianto a casa mia ha abbondato con i faretti alogeni, e visto che quando accendo la luce del bagno si registrano dei cali di tensione nel vicinato, ho deciso di investire qualche spicciolo per dotarmi di faretti a basso consumo, possibilmente a tecnologia LED. Dalle mie parti costano ancora troppo, tuttavia ho notato che su ebay te li tirano dietro a prezzi bassissimi. Mentre qui una sola lampadina a LED costa 12 euro, su ebay se non possono comprare 8 a 49 euro (da un rivenditore francese con tutti i feedback apposto). Ora: una lampadina alogena per faretto consuma 50 watt, l’equivalente a LED ne consuma da 1.5 a 2 (anche se fa meno luce, bisogna dirlo), e dura una decina d’anni rimanendo sempre accesa. Il risparmio c’è, sia in termini di bolletta enel, sia in termini di minor impatto ambientale…
A proposito di quest’ultimo punto, illustri ministri di questo e dei precedenti governi (tanto le sciocchezze sono bipartisan) continuano a invitare le famiglie a sostituire le lampadine a incandescenza con quelle a basso consumo. Ora, l’invito è giusto, tuttavia la cosa è messa un po’ male. Sembra quasi che l’effetto serra sia colpa delle lampadine. Se tutti in Italia cambiassimo le lampadine probabilmente qualche risultato ci sarebbe. Qualche.
Ma tutte quelle industrie, gli stabilimenti, gli hotel, l’illuminazione stradale, gli ospedali, i ministeri, mucche. Insomma, tutte le altre attività produttive, anche se utilizzassero lampadine a basso consumo, continuerebbero a produrre enormi quantità di gas serra.
Bene, costruiamo centrali fotovoltaiche o eoliche. Le eoliche non le vuole nessuno, fanno rumore, ammazzano qualche gabbiano, e sono brutte da vedere (capirai: un impianto a turbo gas o a olio combustibile è moooolto più bello….). Per le fotovoltaiche, neanche se tappezzassimo tutta la Sicilia e la Sardegna di pannelli probabilmente riusciremmo a fare a meno in maniera significativa del petrolio.
Per l’idrogeno l’energia che serve a produrlo è più alta di quella che genera il suo utilizzo (infatti l’idrogeno è un vettore). L’efficienza energetica: ci vogliono troppi anni.
Impianti a carbone con sequestro dell’anidride carbonica: già vedo la levata di scudi e slogan alla “Carbone = Morte”.
Il nucleare: magari. Non che desideri la costruzione di centrali ovunque, ma un paio di centrali sperimentali, dove testare nuove tecnologie, penso si possano e si debbano costruire. Accanto a quelle a solare fotovoltaico, solare termico, eolico ecc.
Altrimenti fra una quindicina d’anni saremo il paese che inquina di più, quello che paga più di tutti l’enerigia e, infine, molto più poveri di adesso, con Spagna, Brasile e Corea che ci guarderanno dall’alto del loro PIL doppio rispetto al nostro.
Dimenticavo, ci sarebbero anche le centrali a fusione nucleare, ma ne riparleremo fra un cinquntina d’anni.
Farò di tutto per esserci.