“Volevo resistere alle trappole, per morire alla macchina da scrivere con la bottiglia di vino alla mia sinistra e la radio che trasmette, diciamo, Mozart alla mia destra”
Avevo una gran voglia di leggere qualcosa di nuovo di Bukowski, ma dopo aver letto tutta la sua produzione non in versi stavo per rassegnarmi all’idea di riprendere in mano i suoi vecchi libri. Romanzi e antologie di racconti che mi hanno felicemente accompagnato durante la mia lunga fase di passaggio verso l’età adulta. Invece ecco qua questa nuova raccolta di inediti pubblicata da Feltrinelli.
Il Genio è tornato. Torna la sua verve yankee, il suo umorismo, la sua gioiosa pornografia, le sue ragazze – tutte, o quasi, bellissime e discinte -, le sue bevute, le scazzottate, le critiche feroci verso i suoi colleghi imborghesiti, i suoi tanti mestieri precari e terribili, le notti passate all’addiaccio, i giorni trascorsi all’ippodromo o in fumosi bar di periferia. Torna la sua realtà romanzata, e il suo linguaggio a volte crudo e a volte poetico, mai auto compiacente. Parole che ti inchiodano dalla prima all’ultima pagina.
Bentornato Hank.
“Proseguimmo la nostra corsa tra le scatole metalliche di una vita intrappolata in un mondo in trappola”