Che dire, non me lo sarei certo aspettato, anche se i punti gettati al vento nelle prime, facili, partite del girone lasciavano presagire un futuro non proprio roseo in Champions. Peccato.
Sono convinto che la Juventus 2013/2014 sia più forte e “quadrata” rispetto all’anno scorso, e le semifinali erano certamente alla nostra portata. Il Real Madrid ha dimostrato andare avanti in Champion ci vuole il fenomeno davanti, anche se a noi è capitato di vincerla con un Vialli appesantito e nel viale del tramonto e un Ravanelli volenteroso ma nulla più. Altri tempi.
Passando agli ottavi probabilmente la dirigenza avrebbe tirato fuori un po’ di coraggio e completato il mosaico con uno o due innesti “monster”. Sognavo un centrocampo ancora più imbattibile con Nainggolan a ruotare insieme agli altri, e un Nani/Kolarov o, perché no, Di Maria, a fare la differenza sulle fasce.
A quel punto avremmo potuto sognare la finale.
Pazienza, non sarà così.
Benché la si consideri alla stregua del torneo della bocciofila, ci rimane tuttavia l’Europa League, che se fossi in Conte e nella Società cercherei di onorare fino in fondo. Per un paio di motivi: 1) la finale si gioca a Torino, e vuoi mettere? 2) Permette alla società di guadagnare qualche altro spicciolo.
Però con questa rosa, perfetta per il campionato, nutro qualche perplessità “numerica” circa la possibilità di continuare a giocare su due fronti. Sfumati i due acquisti di spessore di cui sopra, punterei comunque su un paio di rinforzi perché, non me ne vogliano, riserve alla stregua delle due P (Padoin e Peluso), con un Isla perennemente in stato di “aspetta che arrivo”, non danno sufficienti garanzie dal punto di vista qualitativo. E poi non è detto che Pirlo, una volta tornato a disposizione, riesca a entrare subito nella condizione giusta.
Detto questo, non mi viene in mente nessuno su cui puntare. Forse Diamanti può essere un buon acquisto (e così smettiamo di rimpiangere Giaccherini), e anche Abate non mi dispiacerebbe (ma non credo che il milan lo molli tanto facilmente), ma non si tratta di giocatori che ti cambiano la vita.
Concludo dando un paio di consigli a Conte e alla società. Bonucci ha vissuto stagioni migliori: lo si metta a svernare in panchina e si dia un po’ di fiducia a Ogbonna, al quale ho visto fare cose egregie nelle ultime apparizioni. Se si vuole puntare su Pogba con decisione, gli si rinnovi subito il contratto. Il giocatore ha sicuramente testa e cuore, ma ultimamente sembra distratto. Un aumento dell’ingaggio lo merita: gli si dia qualcosa in meno di Vidal e lo si tenga buono per un altro paio di anni. Oppure 50 milioni e via…
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Inventarsi un rigore
Cesari, ex arbitro e moviolista fininvest, ha pensato bene di dire che una palla una palla vagante in area, che arriva da dietro, dall’alto verso il basso, che ti sfiora l’ungihia del dito medio della mano destra, senza deviare la sua traiettoria, mentre i due giocatori si ostacolano braccio contro braccio… tutto questo secondo lui è rigore, roba che perfino Aldo Serena e Bernardo Corradi si sono messi a ridere. Cesari: mettiti gli occhiali!!!
Quando Moratti vede “cose strane”
Provate a fare una ricerca su google. Massimo Moratti ha fatto riferimento decine di volte al fatto che, secondo lui, nel campionato di calcio “accadono cose strane”. Il che è anche vero. Ieri ad esempio Cambiasso si è beccato una sola giornata per un fallo indecente su Giovinco. È vero che si è scusato, ma questo è il minimo. Quel fallo, del tutto immotivato, meritava parecchie giornate di squalifica.
Invece di giornate di squalifica ne ha presa una soltanto. Questa è una cosa veramente strana.
Sono sicuro che dietro non ci sia nessun tipo di complotto, ma soltanto il solito buonismo verso l’Inter. Per dirla con quello che è ormai diventato un luogo comune, se il fallo l’avesse commesso un calciatore della Juve, la stampa sarebbe insorta e le grida invocanti giustizia si sarebbero sentite per l’intero globo terraqueo. E la squalifica, tanto per cambiare, sarebbe stata esemplare.
All’andata, pur vincendo a Torino, Moratti ebbe modo di lamentarsi, facendo riferimento alle solite “cose strane” riguardo la mancata espulsione di Lichsteiner, già ammonito, per un fallo commesso sul finire del primo tempo. Ci pensò Conte, senza fare troppo rumore, a “squalificare” lo svizzero relegandolo in panchina per qualche partita. Chissà perché questa volta non parla di “cose strane”.
Ma noi Juventini ci siamo abituati. Queste cose sono sempre successe e sempre accadranno. E poi qualche volta è perfino piacevole avere a che fare con la frustrazione altrui.
Un altro arbitro che non se l’è sentita…
Dico subito, a scanso di equivoci, che la Roma ha meritato la vittoria. Sorretta da un pubblico così, con una voglia matta di riscattare le recenti deblacle, la squadra capitanata da Totti ha dato il meglio di se, approfittando di una Juve stanca e poco lucida.
Fine degli elogi alla Roma.
Conte aveva ragione: una partita così importante la devi far giocare di domenica. Non ha nessun senso Roma-Juve giocata di sabato, dopo che i bianconeri in settimana hanno dato l’anima in una partita di champion. Queste decisioni svantaggiano l’una e avvantaggiano l’altra. La Roma aveva molte più energie da spendere, è stato evidente fin dal primo minuto, mentre la Juve, in molti suoi uomini chiave, a malapena riusciva a reggersi in piedi.
L’arbitraggio è stato tutto sommato corretto, ma per l’intervento su Pirlo Totti era da espellere, sia per il fallo in se, da cartellino rosso diretto, sia per la messa in scena post fallo, dove a tutti ha raccontato di non averlo fatto apposta. Chi ha giocato a pallone sa che certe cose non capitano per sbaglio. Totti ha cercato il fallo, e Pirlo è stato fortunato a non chiudere anzitempo il campionato.
Il secondo errore dell’arbitro è a mio modo di vedere molto più grave. Negli ultimi secondi di gioco alla Juve viene assegnato un calcio d’angolo, i giocatori della Roma protestano, fanno perdere tempo, ed alla fine alla Juve non viene concesso di battere l’angolo. Io una cosa del genere non l’avevo mai vista, e vado per i 40′. Ora salterà fuori qualcuno che dirà che l’arbitro ha fatto bene, che a termini di regolamento bla bla, che la Juve non avrebbe segnato comunqque, ecc. ecc.. Ma io ripeto, un arbitro che non fa battere un angolo sacrosanto ad una squadra perché perde tempo ascoltando le lamentele degli avversari davvero non ricordo di averlo mai visto ne sentito.
Evidentemente anche il Sig. Rocchi, arbitro di questa Roma Juventus pre elettorale, non se l’è sentita…
Dovete rispettare la Juve!
Adesso basta. Non se ne può più di queste mezze figure che scaricano le proprie frustrazioni, le proprie incompetenze e le proprie incapacità contro la Juve. Ma, cosa ancor più grave, è diventato intollerabile il comportamento di chi, temendo l’impopolarità o peggio la contestazione dei propri tifosi, coltiva fomenta e aizza la propria tifoseria contro la i colori bianconeri, contro il suo allenatore, i suoi giocatori e il suo presidente.
Cagliari non ha uno stadio? Colpa della Juve.
Il Napoli viene penalizzato per una vicenda di calcio scommesse? Colpa della Juve.
L’Inter perde terreno contro squadre di mezza classifica? Colpa della Juve.
E i tifosi, quelli della peggior specie, abboccano e rigurgitano odio, sospinti e sorretti da presidenti irresponsabili, allenatori arroganti e egocentrici, dirigenti con la coda di paglia.
Se ci fossero veramente una federazione seria e una giustizia sportiva che funziona, le esternazioni di certi presidenti meriterebbero una sanzione severa, una squalifica esemplare. Ma non perché dirette contro la Juve. Semplicemente perché antisportive e schifosamente in malafede.
Non se ne può più
Sfido chiunque, CHIUNQUE, ad affermare che il sottoscritto non sia un tifoso imparziale ed equilibrato. Anzi, la definizione di tifoso neanche mi piace, se è per questo. Io tifo per la Juve, ma non mi definisco un tifoso. E non mi piace neanche stare li a sprecare termini come fede, amore, passione, ecc.
Detto questo (per quella 1 o 2 persone che leggeranno questo articolo), mi sono veramente stancato di continuare a leggere e sentire i piagnistei dei tifosi interisti, di Capitan Zanetti, di Moratti e, assurdo, dei tifosi del Napoli, che protestando e insultando (e dominando, come dice il loro allenatore), sono scivolati al terzo posto.
Basta! Avete vinto (rivolto agli interisti, ovvio, il napoli s’è scottato col toro)? E allora godetevi la vittoria, caz…mer…porc…….. cavolo!
Sospetti? pensate ci sia qualcosa sotto? Secondo voi se l’arbitro voleva far vincere la Juve, vi fischiava quel rigore che neanche mio figlio di sette anni sarebbe caduto così? Secondo voi lasciava Cambiasso in campo dopo quell’entrata a fare male? Se c’è un disegno, allora lo si rispetta. Altrimenti è come la penso io: gli arbitri subiscono un’incredibile pressione mediatica, e sbagliano di conseguenza. Gli arbitri non sono tranquilli, dal gol di Muntari in poi.
Non è che prima non sbagliassero (dal dopo Moggi in poi, intendo). L’anno scorso la Juve in casa ha vinto proprio contro l’Inter nonostante un rigore grande quanto una casa non concesso a Marchisio, tra l’altro con fallo da ultimo uomo. Bene: la Juve ha vinto e festeggiato, e si è completamente dimenticata di quell’episodio, mettendolo giustamente da parte.
L’Inter no, deve recriminare, sospettare, rompere le palle! (e passatemela, va’).
L’Inter non sa ne perdere, ne vincere. Questo è chiaro. Però basta, vi prego, basta, e godetevi sta’ cavolo di vittoria, eccheccaz!!!
Il silenzio mettilo a casa tua.
Così dicevamo da bambini quando, durante una discussione, qualcuno tirava fuori la solita frase: “Ma stai zitto!”.
“Bello!”, di solito era la risposta, “Il silenzio mettilo a casa tua, che qui non sei nessuno”, con infinite variazioni sul tema, soprattutto per quanto riguarda il “Bello!”, che solitamente diventava “Ciccio!”, o qualche altro appellativo dialettale, speso declinato in un epiteto non proprio da educanda.
Ecco, l'”Allegro ma non troppo” di casa rossonera è da un po’ di tempo che provoca. Provoca pesantemente, intimando il silenzio agli avversari manco fossero dei bambini.
Il silenzio, caro “Allegro ma non troppo”, mettilo a casa tua. Con stile, possibilmente, visto che ti vanti di averne piu’ degli altri.
La Juve, è vero, quest’anno si è lamentata degli arbitraggi. E ne avrebbe ben donde. Ieri, pur vincendo tre a zero, ci sarebbe da ridire su un fuorigioco di Vucinic, che poi segna inutilmente, e su atterramento in area di Borriello.
Conte e Marotta, tuttavia, non hanno mai tirato in ballo gli avversari. Li hanno sempre rispettati. Hanno invece sottolineato, e possiamo discutere se abbiano fatto bene o male, il fatto che un arbitro, prima di concedere qualcosa alla Juve, nel dubbio le fischia contro.
Ma questo all'”Allegro ma non troppo” evidentemente da fastidio. Sa un po’ di coda di paglia, se vogliamo.
Non sono soddisfatti degli arbitraggi? Si lamentino pure, come sempre hanno fatto, traendone puntualmente enormi benefici.
Ma il silenzio lo mettano a casa loro.
Grazie.
Quattro domande ai giornalisti sportivi (e altri addetti ai lavori).
In questi giorni si sta facendo un gran parlare del gol annullato a Muntari, ed è evidente, seppur con poche eccezioni, che i media si siano schierati in favore del Milan, defraudato da un vittoria per loro sicura.
Io non sono nessuno e non conto niente, tuttavia mi piacerebbe rivolgere queste domane a tutti coloro abbiano preso parte in una situazione dove, se dei torti sono stati subiti, altrettante compensazioni sono state comminate.
1) Perché nessuno ha fatto notare che il fallo da espulsione di Vidal, poco lucido in quanto infortunato – ma questa non è un’attenuante -, sia stato del tutto simile a quello commesso pochi minuti prima da Muntari, poi graziato con un giallo?
2) Perché un Galliani che prede male parole l’arbitro durante l’intervallo è considerato alla stregua di un fenomeno folcloristico, anzi, quasi lo si giustifica?
3) Perché nessuno fa notare che l’azione del gol annullato a Matri era di facile lettura per qualsiasi guardalinee. Matri è infatti chiaramente partito da dietro, la difesa era evidentemente schierata in linea, in corrispondenza della linea dell’area di rigore?
4) Come mai tutti a dire che se il Milan fosse andato sul due a zero la partita sarebbe stata chiusa. Può d’arsi, ma la Juve quest’anno ha dimostrato di non essersi mai persa d’animo, e nel secondo tempo è stata capace di fare due gol su azione, mentre il Milan ne ha fatto uno regalato da Bonucci, e un altro su azione confusa?
5) Nessuno fa notare che una Juve sul due a uno avrebbe messo una seria ipoteca sul campionato?
6) È vero, a livello di gioco il Milan ha dominato per 65 minuti, ma qualcuno ha notato che se si contano le occasioni da gol, buoni o meno che fossero, la Juve da questo punto di vista ha costruito di più?
Non c’è nulla da commentare, spero vada in vacanza cosi’ si rilassa un po’
Ma si, facciamo gli spiritosi. Buttiamola sul ridere. Moratti che consiglia ad Andrea Agnelli di andare in vacanza… Fossi un tifoso dell’Inter starei li a ridermela di cuore.
Quel giovanotto di Andrea Agnelli convoca una conferenza stampa, dove dice che rivuole lo scudetto 2005-2006. Quello scudetto vinto sul campo dalla Juventus con 91 punti e successivamente assegnato in segreteria all’Inter, terza classificata a distanza siderale, dal suo ex consigliere di amministrazione.
Poi saltano fuori le telefonate che tutti conoscono (o per lo meno tutti gli Juventini che non hanno smesso di informarsi, e quindi togliamo dal gruppo Marco Travaglio), la juve presenta un esposto, Palazzi ci mette una anno a dire che anche l’Inter ha commesso qualche articolo 6 (illecito sportivo), salvo poi dire “peccato, è tutto prescritto”. Ad Abete non è sembrato vero, e così la FIGC decide di non decidere, si dichiara incompetente, e lascia le cose come stanno.
Ma Agnelli non si arrende. Chiede e pretende giustizia, riservandosi la facoltà di rivolgersi a tutti gli organi preposti. Anche alla giustizia ordinaria, se è il caso.
E che fa Moratti? Non ci pensa due volte e a sangue caldo se ne esce con una battuta fulminante: “Le affermazioni di Andrea Agnelli? Non c’è nulla da commentare, spero vada in vacanza cosi’ si rilassa un po’”.
Strano, a me quello nervoso non sembra Agnelli.
Comunque Moratti stia tranquillo. Anzi, continui pure a fare battute. Tanto alla fine ride bene chi ride ultimo.
Perché alla guida della Juve preferisco Mancini
È presto detto: perché è uno di quei (pochi) allenatori che riescono a imporre alla società i giocatori da acquistare, come sapeva fare Capello e, in parte, Marcello Lippi.
In questi tremendi anni post calciopoli abbiamo avuto soltanto allenatori “aziendalisti”, autoproclamatisi tali. Unica eccezione Deschamps, che infatti è stato fatto fuori. Gli altri pur di allenare alla Juve avrebbero accettato qualsiasi imposizione. Una di queste era, per l’appunto, non rompere le scatole durante le campagne di rafforzamento.
Mancini è uno di quelli che dice: “Io vengo da voi se mi comprate Dzeko, Ribery, Tevez, Neymar… altrimenti me ne sto qui a spendere i pertroldollari degli sceicchi.”
Antonio Conte, che verrebbe alla Juve a piedi e scalzo, si accontenterebbe di tre o quattro parametri zero decenti, un paio di giovani e un altro Krasic qualsiasi.
Mazzarri magari spunterebbe qualcosa in più (altrimenti chi glielo fa fare a lasciare Napoli), forse riuscendo a convincere la società a procurargli qualche suo pupillo. Da questo punto di vista, e non solo, mi ricorda il primo Lippi.
Mancini invece è una specie di Fabio Capello. Si muove soltanto con la garanzia di riuscire ad ottenere i campioni di cui ha bisogno.
Il cuore mi dice Conte. La ragione mi fa pensare a Mazzarri. Ma se si vuole avere una squadra veramente competitiva, attrezzata in ogni reparto, allora apriamo le porte a Mancini, uno che sa farsi ascoltare.