Safe-Mode, Incipit

Secondo racconto preparato per l’antologia 365 Racconti di Fantascienza, annunciata da Delos, che nel momento in cui scrivo non ha ancora iniziato le selezioni. Anche in questo l’elemento fantascientifico, alla Black Mirror, è presente nella seconda parte del racconto. La storia ha le stesse premesse del racconto Per Sempre Tuo, pubblicato nell’antologia Il Magazzino dei Monti n. 2, ma con un finale un po’ più tecnico e comprensibile.

Incipit
– Sei uno stronzo! Lo sapevo che te la saresti spassata alle mie spalle!
– Ma non ho fatto niente, ho soltanto fatto lo scemo, niente di più!
Lei teneva le braccia dritte lungo i fianchi, i pugni stretti, e la faccia protesa in avanti, quasi volesse morderlo. Lui invece se ne stava chiuso all’angolo, con le braccia sollevate e piegate, e le mani aperte a fargli da scudo.
– Lo scemo? – urlò lei, – Fai sempre così! Mi lasci in disparte, fai lo spiritoso con chiunque ti capiti a tiro e diventi il mattatore della serata. E io faccio la parte della povera deficiente, messa da parte e presa per il culo da tutti.
Provò a interromperla: – Ok, senti, hai ragione. Sai che mi piace attirare l’attenzione, ma non lo faccio per metterti in disparte. E poi avevo bevuto… Insomma, ero allegro, e mi sono fatto anche qualche pista in bagno. A proposito, sai chi gli procura quella roba?
Lei urlò con tutta la forza che aveva in corpo: – Ma che cazzo ne so io, che neanche fumo? Ma ti sei bevuto il cervello?

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