Lo vedo salire e scendere lungo la fascia, sia destra che sinistra, è in questo mi ricorda un certo Soldatino, giocatore umile che qualche anno fa contribuì alla costruzione di una delle squadre di calcio più forti di tutti i tempi.
La squadra era la Juventus dei Montero, Zidane, Del Piero, Jugovic, Torricelli, Ravanelli, Conte… e il Soldatino era quell’Angelo Di Livio, infaticabile corridore, padrone della fascia, dispensatore di cross e prezioso elemento di raccordo tra i reparti.
Simone Pepe mi ricorda Angelo Di Livio. Certo, non sono uguali, e anche la juventus di allora era diversa da quella di adesso. Di Livio era più veloce, le sue partenze da fermo erano brucianti e i suoi recuperi puntuali e precisi. Simone Pepe vince in progressione, potenza fisica e senso del gol. Ma l’impressione di possedere la forza e i polmoni per dominare la fascia è la stessa.
Di Livio non era un fuoriclasse, ma era un grande. Nei commenti dei tifosi Juventini si sente dire fino alla nausea che Simone Pepe non è un fuoriclasse, ma soltanto un buon giocatore. Se è quello visto ieri sera contro il Paraguay, Pepe è un ottimo giocatore. Non sarà un fuoriclasse, ma la Juve vinse la Champions con Torricelli milgiore in campo.
Non dimentichiamolo.