Più di 700 pagine, quasi tutte corredate da note a margine scritte con un font microscopico, sono difficili da digerire. E certo non si può dire che questo Fratelli d’Italia di Ferruccio Pinotti sia un libro avvincente, coinvolgente o che ti tiene inchiodato fino alla fine, per dirla con i soliti luoghi comuni.
Tuttavia lo si può definire quantomeno interessante. Con qualche lacuna.
Le parti interessanti riguardano i soliti Misteri d’Italia, e qui di nomi se ne fanno parecchi, compreso quello, ripetuto più volte, dell’attuale presidente del consiglio. Numerose sono le interviste ai massimi esponenti delle principali fratellanze italiane, tutti impegnati a definire e spiegare la Massoneria sotto il profilo iniziatico, religioso e sociale. Senza però far luce quali sono queste pratiche iniziatiche, o questi percorsi interiori, o tutte quelle pratiche che esulano dalla mera frequentazione opportunistica, a fini di potere o speculativi, delle centinaia di logge, più o meno coperte, sparse per il paese. Questa è la lacuna principale. Se la Massoneria non è un centro di potere, Il Centro di Potere, dalla lettura di Fratelli D’Italia non si capisce per quale motivo decine di migliaia di privati cittadini, personalità pubbliche e uomini di potere decidano di far parte di qualcosa di così indefinibile e sfuggente, osteggiato dalla chiesa (con qualche eccezione), e visto con sospetto da buona parte dell’opinione pubblica.