È fisicamente prestante. Buona tecnica, ottima corsa, ottimo tiro. È abituato al campionato italiano. Ha avuto buoni allenatori. All’occorrenza sa difendere. È nel pieno della maturità psicofisica.
Queste le ragioni per cui preferisco Vargas a Elia, che ha dalla sua l’età, la freschezza, alcuni colpi e, probabilmente, un ingaggio inferiore. E i difensori nostrani gli devono ancora prendere le misure, il che potrebbe comportare un miglior impatto nell’economia della squadra nel girone d’andata, come l’anno scorso per Krasic. Ma non mi sembrano motivi sufficienti per giustificarne l’ingaggio.
Quindi, ricapitolando, non disdegno Elia dell’Amburgo, ma il Vargas visto in questi anni nella Fiorentina si incastra alla perfezione nel puzzle imbastito da Conte. E, spiace dirlo, per un Vargas in più sarei disposto ad avere un Quagliarella in meno (purché non ci siano conguagli assurdi in ballo). Oppure un Amauri o un Martinez + milioni, ma qui sottolineo l’ovvio.