Archivi autore: Thomas M. Pitt

Stragi del sabato sera

Mi rendo conto che si tratta di un argomento delicato. Troppe persone hanno perso i propri cari in un qualsiasi sabato sera, per colpa di qualcuno che ha alzato un po’ il gomito, o che era ubriaco perso, o strafatto, o semplicemente andava troppo veloce o non era sveglio abbastanza.
Tuttavia vorrei dire cosa penso a proposito del prossimo inasprimento delle pene volte a contenere o limitare le troppe stragi che insanguinano i sabato sera italiani.
Secondo me non serviranno a molto. Non risolveranno il problema.
Patenti a punti, detenzione, limiti di velocità abbassati…
I ragazzi continueranno a drogarsi, a bere, a dormire poco e a correre troppo.
Quindi bisognerebbe lasciare tutto così come è adesso?
Neanche per idea.
Non capisco come mai nessun cervellone, nessun ministro o più semplicemente nessuna persona dotata di un minimo di buon senso abbia proposto l’utilizzo di misure di sicurezza passive da installare obbligatoriamente, per legge, nelle automobili. Almeno in quelle di nuova immatricolazione.

Ne propongo alcuni:

1) ABS con EDB obbligatorio su tutti i veicoli nuovi.
2) Doppio airbag obbligatorio su tutte le nuove autovetture (alcuni modelli economici escono di fabbrica con l’airbag solo lato guida).
3) Allarme acustico non disinseribile per il mancato utilizzo della cintura di sicurezza su tutti i sedili, da installarsi sia sulle auto nuove, sia su quelle già circolanti ma con il sensore disinseribile manualmente (modifica obbligatoria sulla centralina).
4) Estintore manuale a bordo di ogni auto (come in Germania).
5) Accensione di tutte le frecce con intermittenza veloce durate le frenate brusche.
6) Terzo stop centrale obbligatorio, anche per le auto già immatricolate.
7) Detrazioni fiscali progressive o bonus per gli altri sistemi di sicurezza attiva e passiva, primo fra tutti l’ESP, un vero e proprio salvavita.

Queste sono solo alcune delle misure di sicurezza che si possono adottare abbastanza facilmente, e infatti in alcuni paesi sono già obbligatorie.

Anche perché uno può essere sobrio, lucido e reattivo, ma se ti vene addosso qualcuno e tenti di schivarlo con una manovra ardita su strada bagnata, probabilmente c’è poco da fare… a meno che non hai l’ESP, l’ABS… e se proprio non si riesce a evitare l’impatto, il calo di velocità sarà comunque più sostenuto, le quattro frecce che lampeggiano a intermittenza avranno messo in guardia la macchia che arriva da dietro, l’airbag magari riesce a fare il suo dovere….

E forse qualcuno potrà salvarsi.

Resco Explorer + Skin Smile

Approfittando di una promozione sul sito pocketland.it, Mytom ha installato sul proprio TYTN il celebre software Resco Explorer, uno dei programmi probabilmente più diffusi per la piattaforma Windows Mobile.
Resco Explorer aggiunge al sistema un potente file manager, caratterizzato dalla presenza di alcune interessanti feature, prima fra tutte la possibilità di cifrare i file, l’implementazione del drag and drop, l’add-in ftp e il plug-in per la schermata today, con i livelli di batteria, memoria e scheda.
Riportiamo di seguito un elenco completo delle caratteristiche, copiato di sana pianta da pocketland.it

1) crittografia di file
2) compressione ZIP
3) File Manager
4) viewer interno
5) browser di rete
6) editor di registro
7) Add-in FTP
8) crittografia

Caratteristiche

  • invio dei file tramite Bluetooth o infrarossi
  • formattazione di schede di memoria
  • modalità Drag’n’Drop
  • supporto HP Mobile Printing
  • ricerca di testo nei file modalità ‘send to folder’
  • copia, sposta e cancella file e cartelle favorites
  • accesso veloce alle cartelle
  • compressione ZIP
  • viewer interno (testo, jpg, png, bmp, gif …)
  • editor di registro (import/export/search)
  • browser di rete (solo PPC 2002,2003)
  • associazione di file
  • crittografia
  • invio dei file al PC

Interessante è la possibilità di inserire alcune skin per il plug-in del today, che conferiscono al palmare un aspetto decisamente più simpatico.

E adesso?

È caduto il governo Prodi, considerazioni personali:

1) Quello di Prodi non era certo il miglior governo che la sinistra poteva esprimere. Troppi ministri, alcuni dei quali si sono dimostrati dei mezzi flop. Primo fra tutti Padoa Schioppa, un tecnocrate altolocato, buon ragioniere ma pessimo politico, privo di quel guizzo di creatività o di coraggio che al giorno d’oggi si richiede anche a un ministro dell’economia. Il suo lavoro sicuramente porterà (o avrebbe portato) a un miglioramento dei conti, ma è mancato un po’ di coraggio nell’introdurre qualche vera novità (deducibilità da parte dei privati delle parcelle dovute ai professionisti, per esempio). Per non parlare di Mastella, che se si votasse oggi il suo 2 per cento diventerebbe zero virgola.

2) Ciononostante in poco tempo qualche altro ministro è riuscito a lavorare benissimo, primo fra tutti Bersani con le misure anti evasione prima e liberalizzazioni dopo. In oltre da qualche mese l’economia ha ripreso a marciare, e non grazie all’onda lunga del precedente governo Berlusconi. Troppo comodo per l’opposizione gloriarsi di cose che non sanno dimostrare.

3) I senatori che hanno fatto mancare la maggioranza al governo hanno votato a favore della guerra in Afghanistan. Si, ho scritto bene: hanno votato a favore dell’intervento militare. Per il semplice motivo che se si tornasse a votare la vittoria andrebbe Berlusconi (quelle poche migliaia di imprenditori indecisi che all’ultimo momento hanno pensato di votare per Prodi oggi non lo rifarebbero, per via dell’inasprimento della lotta all’evasione, che gli ha toccato le tasche e il cuore), dicevo un nuovo governo Berlusconi non ritirerebbe le truppe, anzi, ne manderebbe altre.
Stessa cosa un governo delle larghe intese. Stessa cosa un Prodi bis, che se venisse insediato rimetterebbe la fiducia proprio sulla politica estera, chiedendo carta bianca.
Se erano contrari, potevano starsene a casa e non fare tutto questo casino. Ma dove credono di vivere, nel mondo delle favole dove vincono i sentimenti e i buoni propositi. E basta con questo antiamericanismo da strapazzo. Anche a me da fastidio l’imperialismo americano, da fastidio l’eccessiva presenza di basi sul nostro territorio, da fastidio anche la Nato, che in Europa dovrebbe essere messa in secondo piano da un’alleanza militare composta esclusivamente da nazioni europee. Mi danno fastidio tutte queste cose ma non si può pretendere di cambiare il mondo in pochi mesi. E che cavolo, ora che si stava iniziando a fare qualcosa di decente, bum, si cade a Kabul, dove a fatica si sta iniziando a vivere senza l’incubo talebano.

Spero proprio che le cose si rimettano apposto, ma sarà difficile. Difficile allargare la maggioranza (Follini è troppo debole e Casini, oltre a non averne voglia, farebbe cadere il governo sui Dico). Difficile far cambiare idea a chi ha nel DNA l’ostilità verso l’America.

Mi consola il fatto che parte della responsabilità di tutto questo marasma ce l’ha una legge elettorale fatta coi piedi, che comunque vadano le cose verrà cambiata…

Lampadine LED e altre disquisizioni sulle fonte energetiche

Ricollegandomi all’ultimo post, visto che l’elettricista che ha fatto l’impianto a casa mia ha abbondato con i faretti alogeni, e visto che quando accendo la luce del bagno si registrano dei cali di tensione nel vicinato, ho deciso di investire qualche spicciolo per dotarmi di faretti a basso consumo, possibilmente a tecnologia LED. Dalle mie parti costano ancora troppo, tuttavia ho notato che su ebay te li tirano dietro a prezzi bassissimi. Mentre qui una sola lampadina a LED costa 12 euro, su ebay se non possono comprare 8 a 49 euro (da un rivenditore francese con tutti i feedback apposto). Ora: una lampadina alogena per faretto consuma 50 watt, l’equivalente a LED ne consuma da 1.5 a 2 (anche se fa meno luce, bisogna dirlo), e dura una decina d’anni rimanendo sempre accesa. Il risparmio c’è, sia in termini di bolletta enel, sia in termini di minor impatto ambientale…
A proposito di quest’ultimo punto, illustri ministri di questo e dei precedenti governi (tanto le sciocchezze sono bipartisan) continuano a invitare le famiglie a sostituire le lampadine a incandescenza con quelle a basso consumo. Ora, l’invito è giusto, tuttavia la cosa è messa un po’ male. Sembra quasi che l’effetto serra sia colpa delle lampadine. Se tutti in Italia cambiassimo le lampadine probabilmente qualche risultato ci sarebbe. Qualche.
Ma tutte quelle industrie, gli stabilimenti, gli hotel, l’illuminazione stradale, gli ospedali, i ministeri, mucche. Insomma, tutte le altre attività produttive, anche se utilizzassero lampadine a basso consumo, continuerebbero a produrre enormi quantità di gas serra.
Bene, costruiamo centrali fotovoltaiche o eoliche. Le eoliche non le vuole nessuno, fanno rumore, ammazzano qualche gabbiano, e sono brutte da vedere (capirai: un impianto a turbo gas o a olio combustibile è moooolto più bello….). Per le fotovoltaiche, neanche se tappezzassimo tutta la Sicilia e la Sardegna di pannelli probabilmente riusciremmo a fare a meno in maniera significativa del petrolio.
Per l’idrogeno l’energia che serve a produrlo è più alta di quella che genera il suo utilizzo (infatti l’idrogeno è un vettore). L’efficienza energetica: ci vogliono troppi anni.
Impianti a carbone con sequestro dell’anidride carbonica: già vedo la levata di scudi e slogan alla “Carbone = Morte”.
Il nucleare: magari. Non che desideri la costruzione di centrali ovunque, ma un paio di centrali sperimentali, dove testare nuove tecnologie, penso si possano e si debbano costruire. Accanto a quelle a solare fotovoltaico, solare termico, eolico ecc.
Altrimenti fra una quindicina d’anni saremo il paese che inquina di più, quello che paga più di tutti l’enerigia e, infine, molto più poveri di adesso, con Spagna, Brasile e Corea che ci guarderanno dall’alto del loro PIL doppio rispetto al nostro.
Dimenticavo, ci sarebbero anche le centrali a fusione nucleare, ma ne riparleremo fra un cinquntina d’anni.
Farò di tutto per esserci.

Pensieri liberi sulle fonti energetiche

Ieri, su Affari e Finanza di Repubblica, ho letto un articolo sulle imprese italiane che operano nel settore dei pannelli fotovoltaici. Il quadro della situazione non è dei migliori: benché la domanda sia in forte aumento e i fatturati pure, l’Italia fa la figura del nano rispetto a altre nazioni, come Giappone, Spagna (che godono di un irraggiamento solare simile a quello italiano) e Germania, e qui cascano le braccia. In Germania il cielo è normalmente nuvoloso, e quando non ci sono le nuvole c’è lo smog. E quando non ci sono entrambi, il giorno dopo piove.
Infatti i tedeschi vengono in vacanza i Italia e li vedi andare in giro in bermuda, sandali e canottiera da marzo a ottobre inoltrato.
Voi vi starete chidendo perché in Italia non si investa sul fotovoltaico. Secondo me la risposta è abbastanza semplice. Illustri economisti dibattono sul fatto che in Germania gli incentivi sono organizzati meglio, la produzione sia migliore e di conseguenza i prezzi più bassi. Secondo me invece il problema sta nel fatto che, molto semplicemente, l’Italia è più povera della Germania. Gli stipendi sono più bassi, pertanto investire 10.000 € per mettersi i pannelli sul tetto, in italia equivale a investire da metà a 1/3 del reddito annuo. In Germania equivale a investirne 1/4 o un 1/5 del reddito medio annuo. Per lo stesso motivo in Italia l’automobile più diffusa è la punto, mentre in Germania se la giocano Golf e BMW serie 3. Secondariamente, in Italia a fine mese devi pagare un sacco di cose, in Germania le stesse costano di meno, a cominciare dall’energia elettrica, che da loro si avvantaggia di quella manciata di centrali nucleari ancora in funzione.
Ops, toccato un tasto dolente. Tanto per essere chiari e divagare un po’: l’uscita dell’Italia dal nucleare è stato uno sbaglio enorme. Se proprio si doveva fare qualcosa, all’indomani della tragedia di Chernobil, sarebbe stato sufficiente congelare il programma nucleare, non smantellarlo totalmente. Lasciare in vita le centrali nucleari esistenti, smantellare la più vecchia (Latina) e ultimare quella in costruzione (non ricordo se Caorso o Montalto di Castro). Se non altro l’Italia avrebbe continuato a fare ricerca e magari saltava fuori un genio alla Fermi che risolveva il problema delle scorie. Non dimentichiamo che Rubia aveva proposto un reattore nucleare al Bario (costa di meno ed è più abbondante dell’uranio, non serve a fare le bombe atomiche, e più sicuro e il decade molto più in fretta). Magari l’avremmo costruito in Italia, avremmo fatto una bella figura e saremmo riusciti a esportare una tecnologia che avrebbe aiutato tutti a vivere un po’ meglio.
Cosa c’entra questo post con il sito Mytom?
Assolutamente niente, ma mi andava di parlare di questa cosa.

FCK Editor, un edito di testi per il tuo sito

Tanto per segnalare qualcosa di utile, Mytom consiglia agli utenti alle prime armi di andarsi a vedere il sito www.fckeditor.com . Gli utenti più esperti (ma anche quelli mediamente esperti) sicuramente conosceranno questo sito. FCKEditor è editor di testo da integrare nel vostro sito internet. Costruito in Java, ma compatibile con ASP, PHP, Perl, Pytom, eccetera, permette di integrare un editor stile word nelle vostre pagine di amministrazione, nel vostro blog. Tale strumento è indispensabile per chi, come Mytom, ha nel proprio sito una sezione di news e tutorial.
Senza perdere tempo nella scrittura manuale dei codici html, FCKEditor permette di scrivere e formattare un testo in modo del tutto naturale, senza necessità di scrivere a mano i tag html.
Permette inoltre di integrare tabelle e immagini, link e quant’altro.
Sarebbe possibile configurare un correttore ortografico, ma la cosa è abbastanza difficile e non sempre funziona (Mytom ha provato con scarsi risultati). Molto più semplice scaricarsi la toolbar di Google (magari tramite la pubblicità che trovate su Mytom, laddove si invita a scaricare FireFox con Google Toolbar o Google Pack) e utilizzare il correttore ortografico integrato.

Salvare sequenza programmi con Fireworks

Come molti altri programmi di grafica, Fireworks consente di salvare una serie di comandi ripetitivi, in modo da velocizzare operazioni che altrimenti impiegherebbero troppo tempo per poter essere portate a termine.
Un esempio concreto: Mytom crea sfondi per telefoni cellulari alle risoluzioni 240 x 320, 176 x 220, 128 x 160 (per ora…), ed infine una miniatura a 102 x 128. Ovviamente il primo sfondo a 240 x 320 sarà la matrice per tutti gli altri.
Il primo passo consiste nell’aprire il pannello cronologia da menù¹ finestra. Dopodiché¨ si iniziano le operazioni di ridimensionamento (menù¹ elabora/area di lavoro/dimensioni immagine), si imposta il tipo e la qualità del file che verrà creato (menù finestra/ottimizza) e si effettua l’esportazione (menù¹ file/esportazione). Tale operazione andrà ripetuta per gli sfondi a risoluzione men mano inferiore.
Una volta creati tutti i file bisogna posizionarsi sulla scheda cronologia, si selezionano tutte le righe inerenti le operazioni effettuate, si clicca sul pulsante salva e si da un nome alla cronologia di comandi selezionata.
A questo punto nel menù¹ comandi, in fondo alla lista, troverete il nome del comando appena creato. Sarà sufficiente cliccare li soltanto una volta per effettuare tutte le operazioni comprese nella cronologia che abbiamo salvato (nel nostro esempio bisognerà soltanto immettere manualmente il nome del file).
Ovviamente bisogna stare attenti a salvare l’esatta sequenza dei comandi, anche perché¨ si corre il rischio di rovinare immagini sulle quali magari stavamo lavorando da ore.

Creare temi per pocket pc

Creare temi per pocket pc è un’operazione particolarmente semplice. E’ sufficiente procurarsi uno dei tanti programmi disponibili in rete, avere un po’ di fantasia e il gioco è fatto.
Il programma utilizzato da Mytom è ThemeGenCe, totalmente free, disponibile per il download qui. L’aspetto del programma è certamente spartano, tuttavia le possibilità di personalizzazione sono tantissime e, particolare non da poco, esiste la versione totalmente localizzata in italiano. Sicuramente consigliato per chi vuole provare a cimentarsi nella creazione di temi per pocket pc, prima di passare a un software più elegante e, sicuramente, non gratuito.