Archivi autore: Thomas M. Pitt

Tullio Avoledo – L’Anno Dei Dodici Inverni

Le storie riguardanti i viaggi nel tempo non mi sono mai piaciute granché. Vanno sempre a finire con la risoluzione di questo o quel paradosso. Per fortuna Avoledo,  in questo L’Anno Dei Dodici Inverni, al contrario di Mare di Bering, L’Elenco Telefonico di Atlantide e Lo Stato Dell’Unione, ci risparmia il solito finale a sorpresa, lasciando che il racconto termini nel modo più scontato e onesto.

La storia è quella solita di un uomo di mezza età, o prossimo alla, che viene colto dalla passione per una giovane donna. Con annessi e connessi: moglie tradita, storia sofferta, rimpianti, sensi di colpa, ecc.

Ne L’ADDI le tematiche fantascientifiche si concentrano nella seconda parte del romanzo, ritagliandosi uno spazio maggiore rispetto ai precedenti lavori di Avoledo. Divertenti ma poco plausibili le pagine che descrivono il credo religioso basato sulla figura di Philip K. Dick.

Ho apprezzato maggiormente La Ragazza di Vajont e gli altri tre titoli citati in apertura, tuttavia anche L’ADDI rimane tutto sommato un gran bel romanzo, mai noioso, lungo il giusto e scritto magistralmente.

Farsopoli 2

moggi e calciopoliAltro che Calcipoli 2.
Cari amici Juventini, abbiamo a che fare con una nuova farsa.
Nel 2006 è stato commesso un delitto. E’ stata uccisa la squadra più rappresentativa del calcio italiano. Una delle squadre più forti al mondo. Una corazzata temuta e rispettata, tanto che le più importati compagini europee quando la incontravano “se la facevano sotto” (per usare le parole di Camoranesi) .
Nel 2006 la frustrazione degli avversari eternamente impotenti, l’ostilità di media complottisti e manovrati da altri padroni,  la forza del “tifo contro” (quello dei caroselli di macchine festeggianti dopo la sconfitta in finale di champions contro Real Madrid e Borussia), l’azione di alcuni poteri forti, il rancore incontrollato verso qualche nostro dirigente oggettivamente “antipatico”, partorirono la distruzione della Juventus FC.
Assistemmo impotenti ad una pubblica esecuzione. Mentre la proprietà prendeva le distanze da una dirigenza che per capriccio non voleva più, noi tifosi non potemmo far altro che assistere disgustati ad una vera e propria farsa. Un processo indiziario durato poche settimane, dove si esaminarono soltanto le prove che riguardavano la Juve, dove le altre squadre coinvolte hanno ricevuto pene ridicole, dove non è stato accertato nessun illecito sportivo ma è stato inventato seduta stante l'”Illecito Strutturato”. Dove si è cancellato un grado di giudizio e dove la dirigenza ha rinunciato inspiegabilmente a fare ricorso.
Dove i campioni che venivano mandati in serie B avevano appena vinto uno scudetto strameritato (in un campionato nel quale da Carraro in giù si remava contro, e oggi ne abbiamo le prove) ed avevano portato la nazionale di calcio a vincere un Mondiale. E poi tutto il resto: scudetto di cartone assegnato all’inter da un suo ex dirigente e tifoso, Inter paladina degli onesti, Materazzi con lo smoking bianco (l’immagine che mi fa più male), penalizzazione del Milan commisurata alla posizione in classifica utile per partecipare alla Campions, ecc.

Oggi: saltano fuori intercettazioni che inchiodano, INCHIODANO, altre squadre, l’Inter soprattutto. Saltano fuori trame orchestrate da amici e nemici volte a far fuori la dirigenza della Juve. Salta fuori un malcostume diffuso, con responsabilità condivise dalla gran parte delle squadre di serie A. Saltano fuori carenze processuali, teoremi, prove indiziarie lacunose, errori grossolani, indagini farsesche e pilotate.

E tutto questo cosa comporta? Una nuova farsa. Intere redazioni di giornali impegnate a dissimulare le verità che stanno emergendo. Pubblici ministeri impegnati nella continua e infruttuosa ricerca di un qualsiasi appiglio, di un qualsiasi testimone che possa confutare una tesi d’accusa che ormai si regge soltanto sui luoghi comuni. Assistiamo alla riproposizione ciclica di fatti dati per certi e ormai smentiti dai vari procedimenti penali e sportivi (“Paparesta chiuso nello spogliatoio” è un classico, in questo senso). Editorialisti che ogni volta che salta fuori un indizio “contro” la Juve, corrono a imbastire un articolo chilometrico, con il solito adagio “Ma la Juve faceva di peggio” e “Moggi non era un santo”, per poi tirare un sospiro di sollievo e affermare, mentendo a se stessi, che nonostante tutto, nel 2006, avevano ragione loro. Quando poi questi fatti vengono puntualmente smontati, uno per uno e sistematicamente, mai nessuno che si affretti a rettificare, correggere o semplicemente chiedere scusa (figuriamoci).

Sembrano, sono, ormai tutti d’accordo: si revochi lo scudetto di cartone 2005/2006 (come se questa, da sola, non fosse una cosa grave…e non è detto che lo facciano) e mettiamoci una pietra enorme sopra. E pazienza per i due scudetti revocati. Pazienza se chi RUBAVA come la Juve (per le cose che sono saltate fuori nel 2006, identiche a quelle di oggi, la Juve veniva considerata una squadra che rubava), oggi la farà franca grazie a provvidenziali prescrizioni. Pazienza se le prove che nel 2006 ci avrebbero fatto evitare la serie B, nel 2010 non servano a niente. Forse soltanto a scagionare Moggi dall’accusa di associazione a delinquere. Ma non è detto. I PM andranno avanti a cercare prove, a sentire testimoni, fino a che Moggi non avrà finito i soldi da dare agli avvocati, mentre loro, i PM, potranno contare su risorse infinite. Risorse che provengono dalle tasse pagate anche da noi, tifosi Juventini.

Sarà una nuova Farsa. Farsopoli 2. Speriamo almeno, dal prossimo anno, di riuscire a trovare giustizia sul campo. Un tempo lo sapevamo fare. Dobbiamo imparare a farlo nuovamente, e in fretta.

Facchetti: gli sciacalli della memoria

Giacinto FacchettiSciacallaggio al contrario, o di riflesso. Ecco di cosa si tratta. Mettendo un attimo da parte le esternazioni quotidiane di Gianfelice Facchetti, che in quanto figlio del compianto Giacinto gli si può perdonare la mancanza di senso della misura (sarebbe utile capire chi sono i “quattro barboni” che attaccano il ricordo del padre), ritengo vergognose e immorali le esternazioni quotidiane in difesa della memoria del celebre presidente dell’Inter, scomparso poco dopo i fatti di Calciopoli.
Tutti pronti a gridare “Giù le mani da Facchetti”. Tutti pronti a sparare raffiche di “sciacalli” al vento. Ma i veri sciacalli sono loro. Nessuno, NESSUNO, di quelli che in questi giorni stanno esaminando e commentando le intercettazioni telefoniche scovate dalla difesa di Moggi (buona parte delle quali vedono proprio Facchetti quale interlocutore di designatori vari), si è mai sognato di dire che Facchetti era un farabutto, o un poco di buono, o un disonesto, per chiamare le cose con il proprio nome.
Tutti, da Moggi all’ultimo dei tifosi Juventini, sono concordi nel dire che Facchetti era un galantuomo. E’ la premessa standard di qualsiasi discorso che abbia a che fare con i fatti di Calciopoli 2. Oltre che una verità storica è diventato quasi un luogo comune. Facchetti era un galantuomo. Siamo tutti d’accordo. Punto. Che bisogno c’è di difenderne la memoria a spada tratta o di cecchinare in continuazione qualsiasi commentatore si permetta soltanto di pronunciare il suo nome?
E’ una forma di difesa isterica, diciamolo, una coda tra le gambe che non riesce a rimanere ferma.
Un muro dietro il quale nascondersi.
E questo è vero sciacallaggio. Difendetevi con argomenti validi, non nascondendovi dietro una bara. Lasciate in pace i defunti, nessuno li accusa. Cercate di difendere, se ci riuscite, le vostre azioni e le vostre responsabilità. Il vostro definirvi paladini degli onesti.
Il Re è nudo. E vivo. Difendete quello.

La sesta mafia al mondo

mafiaIl Signor B. , in una conferenza stampa di qualche giorno fa, ha tirato fuori questa statistica: la nostra mafia sarebbe “la sesta al mondo”.
Tuttavia a livello di visibilità appare come la prima, per colpa del serial “La Piovra” (trasmesso in 160 paesi… ma esistono sulla Terra 160 paesi che trasmettono programmi televisivi?) e di Gomorra di Roberto Saviano. Questo sintetizzando (ma non è che il B. abbia poi aggiunto molti altri dettagli).
Ora, io mi domando questo: in base a quale statistica la mafia italiana è la sesta al mondo? In base al fatturato? Al numero di affiliati? Al numero di stati in cui opera? Oppure in base al numero di senatori e onorevoli associati? O forse, peggio, in base al numero di magistrati, poliziotti e giornalisti uccisi?
E poi, per mafia si intende la mafia siciliana, oppure mafia + camorra + ndrangheta + sacra corona unita? E le altre cinque che ci precedono quali sarebbero? Provo a ipotizzare: Triadi cinesi, Yakuza, Mafia Albanese/Kossovara/Montenegrina, Mafia Russa… Mafia Messicana (esiste?), Mafia Newyorkese (ma non è parente della nostra? E poi, non l’hanno sgominata?).
Mah, ho come l’impressione che il nostro B. l’abbia sparata grossa.
Fosse la prima volta…

Un nuovo argomento per questo blog: la Juventus

JuventusMytom.it ha subito in pochi anni diverse trasformazioni. Nato inizialmente come sito dedicato a sfondi e temi per cellulari windows mobile, è diventato successivamente un sito di news sulla telefonia, poi sulla teconologia, poi di opinioni. Fino alla trasformazione completa in blog dedicato a “tecnologia, letture, opinioni”. Dopo ogni trasformazione ho perso un certo numero di utenti, che ormai raggiungono a stento i 100 unici giornalieri (visitatori provenienti da google che, tra l’altro, solitamente finiscono nelle vecchie pagine del sito). Un disastro, se si considera che meno di due anni fa viaggiavo alla media di 800 unici al giorno.
Bene, dopo questa noiosa premessa (chissà quanti altri utenti nel frattempo avrò perso definitivamente…), vengo al nocciolo della questione: a “tecnologia, letture, opinioni” aggiungerò “Juventus”.
Ebbene si, sono anch’io, come qualche altro milione di tifosi di calcio, uno Juventino frustrato. Uno di quelli che sopportò con rassegnazione le decisioni della giustizia sportiva scaturite dai fatti di Calciopoli. Uni quelli, pochi a dire il vero, che ritennero opportuno non contestare le “motivazioni” relative alle sanzioni comminate nei confronti della Vecchia Signora.
Uno di quelli che, a seguito di tutto quello che sta emergendo in questi giorni, hanno avuto modo di ricredersi e dare, in parte, ragione agli altri. Quelli che battezzarono quello scandalo “Farsopoli”.
D’ora in avanti i post relativi alla Juventus, Calciopoli/Farsopoli e calcio in generale compariranno con sempre maggior frequenza all’interno di questo Blog.
E pazienza se perderò qualche altra decina di utenti.
Tanto peggio di così…

Alain Minc – I dieci giorni che cambieranno il mondo

Tematiche apocalittiche e scenari escatologici mi hanno sempre affascinato, al pari di distopie e ucronie varie. L’ho già scritto in qualche altro post passato. Di conseguenza, appena ho letto nei quotidiani la pubblicità di questo saggio di Alain Minc (studioso francese fino ad ora a me totalmente sconosciuto) sono corso a comprarlo in libreria, senza trovarcelo, per giunta. Fortunatamente su internet si trova tutto…
Seconda delusione consecutiva, dopo quella del post precedente. Il saggio è di una superficialità che lascia esterrefatti. Più che di un saggio si tratta della raccolta di dieci trafiletti (troppa grazia definirli articoli), dove vengono postulati altrettanti scenari futuri. Visti dal punto di vista di un francese. Ci tengo a specificarlo in quanto la cosa traspare chiaramente durante la lettura.
I capitoli “Il giorno in cui Israele attaccherà le installazioni nucleari Iraniane” e “Il giorno in cui il terrorismo minaccerà di far esplodere un’arma nucleare tattica” li avrei potuti sviluppare meglio io. E ho detto tutto.
L’ultimo scenario immaginato, quello della marcia di protesta dei giovani maschi bianchi per le vie di Parigi, anche se dichiaratamente satirico (e non fa ridere per niente), è semplicemente ridicolo.
L’ho letto in due ore, e questo lascia intendere qual è il livello di approfondimento.

Norman Mailer – Il Castello Nella Foresta

Di questo libro conoscevo sommariamente la trama: la storia romanzata di Adolf Hitler raccontata in prima persona dal diavolo che ispira le sue gesta.
Non sapevo invece che il racconto si concentra sulle origini della famiglia Hitler, e sull’infanzia e adolescenza del medesimo. Altrimenti non l’avrei comprato.
Certo, Norman Mailer scrive benissimo. Non è quasi mai noioso ne tanto meno banale. Tuttavia arrivare alla fine di queste 434 pagine, stampate per giunta utilizzando un carattere piccolo, bé è stata una piccola impresa. Soprattutto in considerazione del fatto che l’argomento non mi ha preso più di tanto. Per non parlare delle innumerevoli, lunghe e didascaliche parti descrittive.
Se uno vuole approfondire la biografica di Adolf Hitler può leggersi uno degli innumerevoli saggi scritti da storici e accademici.
Da un romanzo ci si aspetta un po’ di fiction, ovvio. Qualche trovata… un po’ di mistero. Insomma, non sono certo io a dire come dovrebbe essere scritto un romanzo, ma questo Il castello nella foresta somiglia a una sorta di enciclopedia della famiglia Hitler scritta con stile brillante.
Arrivato alla fine dell’ultima pagina ho potuto esclamare: “Finalmente!”.

…Potrebbe trattarsi di una Escort

Bastano alcuni tatuaggi, seno rifatto e bell’aspetto per fare di una donna una presunta escort.
Un po’ tutti, giornali e telegiornali, hanno formulato questa ipotesi: che il cadavere della donna rinvenuta nel Lago di Como (“Vicino alla villa di Clooney!”, alludendo a chissà quale possibile coinvolgimento), appartenesse ad una Escort. Non si dice più prostituta, si dice Escort. Ovvio: se una donna si fa fare un tatuaggio, è di bell’aspetto e addirittura decide di rifarsi il seno, bè, è normale ipotizzare si tratti una donna di facili costumi. Ma non di quelle “normali”, che tutti chiamano prostitute o puttane o peggio. No, “Potrebbe trattarsi di un Escort”.
Perché?
Par quale cavolo di motivo?
Vi rendete conto con che giornalisti abbiamo a che fare?

Il ritorno di Daniele Luttazzi

Daniele Luttazzi a Raiperunanotte

Daniele Luttazzi a Raiperunanotte

Mettendo da parte le ovvie considerazioni politiche (in molti questi giorni stanno esprimendo, con cognizione di causa, la propria opinione, e questo blog non aggiungerebbe niente alla verità che finalmente sta emergendo), vorrei soffermarmi sulla performance di Daniele Luttazzi a Raiperunanotte.

Ebbene, ci voleva proprio.

Erano anni, otto per la precisione, che a causa di un suo presunto uso criminoso del mezzo televisivo era stato relegato ai margini dell’arena mediatica. Luttazzi è uno dei più grandi autori di satira in circolazione, dotato com’è di un eloquio brillante, di un’intelligenza pungente e di una cultura enciclopedica. Tenerlo lontano dalla televisione è stato un vero delitto, uno dei tanti. Come lo è per Sabina e Corrado Guzzanti. Come lo è per Beppe Grillo prima di loro. Si vede che Daniele Luttazzi ha sofferto e ancora soffre questa situazione. Soffermarsi sul fatto che abbia, per così dire, incitato all’odio è fuorviante, nonché pretestuoso. Per quale motivo non dovrebbe farlo? Lasciando perdere il fatto che sia giusto o sbagliato (forse è sbagliato, forse il destinatario dei suoi attacchi trae forza da queste posizioni), quali sentimenti dovrebbe avere uno a cui da otto vengono sbarrate le porte della TV generalista. Uno il cui unico delitto (o per lo meno il più grave) è quello di aver intervistato in tempi non sospetti un ancora pressoché sconosciuto Marco Travaglio. Dovrebbe Amare?

L’Onda – di Dennis Gansel

L'Onda

L'Onda

Visto da persone che abbiano un minimo di senso critico, questo “L’Onda” film tedesco del regista Dennis Gansel, girato nel 2008, non può non far riflettere sulla situazione politica italiana.
Entrando più nello specifico, alcune recenti manifestazioni di piazza, laddove una folla fortunatamente contenuta è stata arringata con slogan che sanno tanto di cameratismo littorio, ricordano molto da vicino alcuni passaggi del film. momenti nei quali il carisma del capopopolo, la frustrazione, l’assenza di valori e il miraggio dei privilegi da appartenenza mutano le coscienze di un variopinto gruppo di studenti.

Il film trae ispirazione da un esperimento sociale condotto in un college americano. Date delle regole a un gruppo di studenti. Fateli vestire nello stesso modo. Esercitate su di loro il vostro carisma. In poco tempo vedrete sbocciare in loro i germi del fascismo.
L’Onda non è certo un capolavoro, ma fa impressione. Mette paura. Soprattutto a noi italiani. Il fascismo è dietro l’angolo. Basta veramente poco…

L’Onda viene trasmesso in questi giorni sul canale satellitare Cult ed è disponibile tra gli eventi di Sky Selection.
Se avete un certo tipo di coscienza politica e sociale non dovreste perderlo.