Finalmente! Ci voleva, ci voleva proprio. Ho sempre ammirato Gattuso per la sua capacità di non fare MAI affermazioni banali. E questa ne è l’ennesima dimostrazione: “La Juve fa bene a rivolere i suoi scudetti. A quattro anni da Calciopoli ho capito che tutti rompevano le scatole a chi non andavano rotte e che poi ognuno cercava di farsi giustizia da sè. Quindi il fatto che la Juventus rivoglia i suoi scudetti non mi sembra così scandaloso…”.
Esattamente quello che da anni affermiamo noi tifosi Juventini. Esattamente quello che Federazione e organi preposti non hanno capito, o non hanno voluto capire, nel 2006. Esattamente quello che un calciatore con la maglia a strisce nero azzurre non dirà mai (bè, a dire il vero Ibrahimovic ha detto più o meno lo stesso qualche anno fa, ma lui non fa testo: non è mai stato un vero interista).
Archivi autore: Thomas M. Pitt
Giovinco non vuole tornare più alla Juve? Buon viaggio…
Giovinco, a quanto pare, non vuole più tornare alla Juve. In bon’ora, come dicono dalle parti di mia madre.
Giovinco non vuole tornare più alla Juve non perché si sente tradito, o per chissà quale questione di principio. Non vuole tornare alla Juve perché non avrebbe la garanzia del posto da titolare. Non poteva averla prima, non potrà averla in futuro. Stessa sorte capitata ad altri, in passato. A Miccoli, tanto per fare un esempio.
Purtroppo certi giocatori devono rendersi conto da soli di non essere dei fuoriclasse alla Roberto Baggio, alla Del Piero, alla Nedved. Sono semplicemente dei buoni giocatori, ai quali una striminzita convocazione in nazionale non serve a metterli alla stregua dei grandi campioni.
Giovinco è un buon giocatore, che può ambire ad emulare le gesta di un Miccoli o un Di Natale. Gente con i piedi buoni, già nella storia del calcio, ma non nell’olimpo dei grandi. Credere in un Giovinco (potrebbe esplodere e diventare il nuovo Messi, chi lo sa? Con Henry è successo) equivale a puntare i soldi alla roulette. Non sai cosa può uscire. La Juve può permetterselo? Senza dimenticare che ha già avuto due anni di tempo per provare a ritagliarsi un posto da titolare.
Fossi nella Juve, lo lascerei andare senza troppe storie, cercando di incassare il giusto. Da reinvestire su Giuseppe Rossi. Ben altro giocatore…
“Spero domani di svegliarmi cessa, così non me la chiedono”
Metto volutamente da parte le ovvie considerazioni politiche, tanto per non aggiungere acqua al minestrone.
Una cosa che mi ha particolarmente colpito dell’intervista a Sara Tommasi, andata in onda ieri sera nel TG di La7, è la facilità con la quale vengono usati in tv termini come “darla”, “scopare”, “figa”… o esprimere concetti inerenti al “vendersi”, drogarsi, venire drogati, prostituirsi.
Intendiamoci, io non mi scandalizzo di niente, ma se fossi un fanatico religioso metterei questa deriva mediatico/pecoreccia tra i segni della fine. Andiamo!, in un tg una laureata alla bocconi che parla di figa come neanche due commilitoni in prolungata astinenza sessuale non s’era mai vista.
Non so voi che ne pensate ma per me ha dello sconvolgente.
Quanto ci rimetteremo a recuperare un po’ di decenza?
Giorgio Meletti – Nel Paese dei Moratti
Ho acquistato questo libro in quanto Sardo, pertanto abituato all’opinione che molti conterranei hanno nei confronti dei Moratti: una famiglia di benefattori. gente che ci da il pane.
Pessimo atteggiamento, questo. Un atteggiamento da sudditi. E così ho deciso di approfondire l’argomento.
Tre sardi sono morti alla Saras. Una morte assurda. C’è stata imperizia? Fretta? Necessità di contenere i costi? O si è trattato di fatalità?
Nel paese dei Moratti racconta l’accaduto con dovizia di particolari. Non mancano le interviste ai familiari, gli amici, ai politici intervenuti, ai sindacalisti. Ma non si parla soltanto di questo. Una forte critica/denuncia viene mossa nei confronti del capitalismo familiare italiano, dove i rapporti di parentela e amicizia, e soprattutto i rapporti di potere, valgono più di qualsiasi regola di mercato. Una riproposizione post moderna del concetto di patrizi e plebei.
Leggetelo, ne vale la pena.
Il Materasso si riprenderebbe lo scudetto perso il 5 maggio…
Ogni riferimento a fatti, cose o persone è puramente casuale. Lo dico a beneficio di chi scandaglia i siti internet pronto a querelare i tifosi delle squadre avversarie e che non possono permettersi una causa legale…
Il noto calciatore Materasso, militante nell’Iper, in risposta ad un esposto della Gioventù, durante la trasmissione Gamberetti Night dice che si sarebbe ripreso lo scudetto perso il 5 maggio di quel famoso anno. Il difensore ha anche aggiunto che nelle quattro o cinque partite precedenti alla sfida contro la Ciociaria c’è stato qualcosa di poco chiaro.
Secondo me qualcosa di poco chiaro c’è stato proprio nella partita contro la Ciociaria, quando i giocatori dell’Iper rinfacciavano agli avversari il fatto di non lasciarli vincere senza problemi. Un solo giocatore della Ciociaria, tale Poldoski, mise in crocie la difesa dell’Iper, segnando una doppietta, senza esultanza da parte dei compagni. Tale impresa, stranamente, ne decretò la scomparsa dal campionato di calcio Italiano.
Siamo sempre nei dintorni della malafede?
Malafede
Si, è in malafede quel giornalista di un noto quotidiano nazionale che riporta questo virgolettato di Andrea Agnelli: “Calciopoli mi annoia”. E lo riporta come titolo per il suo pezzo. E’ in malafaede perché Andrea Agnelli ce l’aveva con Moratti che parla di Calciopoli, e dopo essersi letti l’articolo la cosa salta fuori. Allora perché quel titolo.
Andiamo per ordine. Moratti, in effetti, annoia. Oppure fa incazzare, dipende.
A me personalmente suscita questo sentimento: la rabbia. Ognuno tira acqua al proprio mulino, ma ormai è evidente che se alla Juve non erano santi, all’Inter troppi peccati sono stati perdonati.
Per quanto riguarda il giornalista in malafede: Attaccare sotto traccia la Juve con questi mezzucci da quattro soldi, oggi come oggi, fa ridere. Di cosa si ha paura? Di non far apparire Moratti “un signore”, uno simpatico? Si ha paura di riabilitare la Juve? Si ha paura di dover rinnegare quindici anni di campagna stampa “contro”?
Tranquilli, il sentimento popolare che ha partorito Farsopoli c’è ancora tutto: la Juve rubava. Continuate a bearvi di questa menzogna.
Ma non pretendiate di farci cambiare idea.
Un altro anno poco bianco e molto nero
Come l’anno scorso, quando sfumarono, in sequenza: Champions League, Coppa Italia e Europa League, e piazzamento tra i primi quattro posti prima, e tra i primi sei dopo.
Così quest’anno: Fuori da Europa League da subito (dopo aver fatto i preliminari), fuori dalla Coppa Italia, lontani 9 punti dalla prima in classifica e con speranze quasi nulle di superare Napoli o Lazio per la corsa al quarto posto, mentre Palermo e Udinese incombono.
La storia della Juventus degli ultimi anni e la classica “vorrei ma non posso”. Vorremmo un allenatore con i controcaxxi, un Benitez, un Hiddigns o uno Spalletti qualsiasi, e poi ci accontentiamo del bravo e perdente Ranieri, del giovane e incompetente Ferrara (mandato allo sbaraglio), e del competente ma poco attrezzato Del Neri.
Vorremmo giocatori di primo piano e invece prendiamo il Maradona del Massimino Martinez (che vale un Giovinco qualsiasi, e non state a rimpiangerlo tanto, solo ora sta iniziando a far bene a Parma). A Catania stanno ancora brindando. Volevamo Pazzini (che poi convola a nozze con la nemica di sempre) e poi prendiamo Paracarro Toni. Prendiamo Bonucci e Motta (brindano anche a Roma) credendoli fuoriclasse, e poi si dimostrano troppo normale il primo, difensore che non sa difendere il secondo.
Per non parlare dei quattro milioni dati ad Amauri ogni anno che che gli impediscono qualsiasi ipotesi di trasferimento. O del burro fuso Iaquinta. O del povero nonno Alex, lui si grande campione (e c’è gente che ancora dubita del rinnovo del contratto: bisognerebbe fargli un contratto a vita, per gratitudine).
Ora arriva Barzagli, un altro Grosso/Cannavaro qualsiasi (over trenta, molle, e in fase calante), che vale quanto un Legrottaglie se non meno.
Luis Fabiano ce l’hanno fatto capire in tutti i modi che ce lo darebbero volentieri, tranne gratis. Che è l’unico tipo di acquisto che la Juve può fare (per via del fatto che ha già buttato via con Toni gli ultimi spiccioli).
Per fortuna è arrivato Krasic, che è un ottimo giocatore, ma non un marziano. Dopo dodici mesi di sgroppate senza interruzione è abbastanza normale finire in riserva.
Altra cosa: chiudete Vinovo!!! meglio un campo qualsiasi ma almeno lontano dal fango. Sono sicuro che se alla Juventus cambiassero metodo di lavoro e si trasferissero in un campetto appena decente gli infortuni calerebbero. Anche soltanto con allenamenti del tipo “dici giri di campo e partitella”.
Consiglio: mancano due giorni alla chiusura del mercato. Prendete ‘sto benedetto Ziegler!!! Costa poco ed è un buon giocatore. Non sarà un fuoriclasse ma sicuramente va meglio dei vari Motta, Grygera, Traorè, Grosso. Un paio di questi li regalerei alla Samp come contropartita. Oppure dobbiamo arrenderci definitivamente allo strapotere di Milan e Inter e farci soffiare tutti i giocatori che ci interessano?
Mauro Corona – La Fine del Mondo Storto
Non un romanzo e neanche un saggio, La Fine del Mondo Storto di Mauro Corona non è altro che una bella fiaba senza lieto fine. Il tema apocalittico, il solito tema apocalittico verrebbe da dire, è stato sviluppato da Corona senza l’ausilio di presupposti scientifici o di analisi sociologiche.
Semplicemente, Corona immagina che un giorno, d’improvviso, i combustibili fossili spariranno dalla faccia della Terra, con tutte le conseguenze nefaste che del caso.
Corona auspica un ritorno dell’uomo alla natura, sennonché è proprio natura, in questo caso quella “umana”, scientificamente votata all’autodistruzione.
Non che Corona abbia tutti i torti: l’uomo è irrimediabilmente un coglione, per dirla con parole sue.
Lettura leggera, a tratti divertente, a volte ripetitiva. Gradevole lo stile di scrittura, anche se a volte l’autore indugia un po’ troppo in elenchi e sinonimi.
Tutto sommato vale la pena affrontare la lettura di questo libro, consci del fatto che non si è di fronte a un capolavoro, aggettivo utilizzato per altre opere passate di Corona, che io non ho ancora avuto occasione di leggere. Un buon libro, niente di più e niente di meno.
Amazon.it: il sito di web commerce più importante al mondo è arrivato in Italia.
Amazon.itEd era ora. Finalmente Amazon sbarca nell’unico paese occidentale di rilievo nel quale non era ancora presente. E lo fa con nel migliore dei modi, con una politica di prezzi aggressiva e concorrenziale.
Amazon è sinonimo di web commerce. I servizi e i prodotti in vendita sono quelli di sempre. Libri, film, elettronica. Semplici le procedure di vendita e particolarmente conveniente la possibilità di pagare una tantum l’importo di 9,99 € che copre le spede di spedizione di tutti gli ordini per una anno intero.
Io mi sono già iscritto. A giorni il primo ordine. Vediamo come va.
Charles Bukowski – Azzeccare i cavalli vincenti
“Volevo resistere alle trappole, per morire alla macchina da scrivere con la bottiglia di vino alla mia sinistra e la radio che trasmette, diciamo, Mozart alla mia destra”
Avevo una gran voglia di leggere qualcosa di nuovo di Bukowski, ma dopo aver letto tutta la sua produzione non in versi stavo per rassegnarmi all’idea di riprendere in mano i suoi vecchi libri. Romanzi e antologie di racconti che mi hanno felicemente accompagnato durante la mia lunga fase di passaggio verso l’età adulta. Invece ecco qua questa nuova raccolta di inediti pubblicata da Feltrinelli.
Il Genio è tornato. Torna la sua verve yankee, il suo umorismo, la sua gioiosa pornografia, le sue ragazze – tutte, o quasi, bellissime e discinte -, le sue bevute, le scazzottate, le critiche feroci verso i suoi colleghi imborghesiti, i suoi tanti mestieri precari e terribili, le notti passate all’addiaccio, i giorni trascorsi all’ippodromo o in fumosi bar di periferia. Torna la sua realtà romanzata, e il suo linguaggio a volte crudo e a volte poetico, mai auto compiacente. Parole che ti inchiodano dalla prima all’ultima pagina.
Bentornato Hank.
“Proseguimmo la nostra corsa tra le scatole metalliche di una vita intrappolata in un mondo in trappola”