Da qualche tempo è in atto, da parte di certa stampa di apparato (in prevalenza piddina), il tentativo di apparentamento ideologico tra m5s e Forza Silvio (lasciamo perdere l’italia, visto che l’ex cav ha sempre pensato ai fatti suoi a discapito del paese). Eppure fino a ieri al governo con lui c’erano loro. Eppure è stato il m5s a porre prima il problema dell’ineleggibilità, e poi quello della decadenza con richiesta di voto palese. Eppure è Grillo che per anni l’ha soprannominato psiconano, definizione ultimamente abbandonata per un più chiaro e diretto “delinquente” o “pregiudicato”. Eppure è stato Letta (nipote) ad ammettere che avrebbe votato B. piuttosto che il m5s. Eppure alle primarie ha vinto Renzie, che è tutto dire. Eppure, eppure, eppure…
Però la cosa funziona, e tu senti per strada gli elettori PD superstiti tacciare quelli del m5s di berlusconismo, fascismo, leghismo e altri ismi con accezione negativa. È un m5s che non esiste, creato ad’hoc e pompato dai media, con la speranza che qualcuno ci caschi.
Poi dicono che TV e giornali non influenzano l’elettorato…
Archivi autore: Thomas M. Pitt
Ancora Grazie Euro
In molti dicono che grazie all’Euro gli italiani abbiano comprato casa più facilmente, visti i tassi molto bassi. Io dico invece che grazie ai tassi molto bassi, e grazie alla relativa facilità con la quale le solidissime banche europee (protette dall’euro) concedevano mutui quarantennali, il valore degli immobili è praticamente raddoppiato, tanto da determinare una bolla speculativa. La bolla è scoppiata. Ora quegli stessi immobili valgono la metà, ma i mutui sono ancora attivi, e per via della crisi le famiglie non sanno più come pagarli. E infatti in molti non li pagano, così la banca diventa proprietaria delle case che ha contribuito a ipervalutare ma che ora sono praticamente invendibili. La mia casa fino a qualche anno fa valeva tra i 300.000 e 350.000 €. Ora nessuno, neanche un pazzo, la comprerebbe a quella cifra. Per fortuna ho sottoscritto il mutuo per un importo molto basso e per un periodo breve. Detto questo, ancora una volta: GRAZIE EURO.
Inventarsi un rigore
Cesari, ex arbitro e moviolista fininvest, ha pensato bene di dire che una palla una palla vagante in area, che arriva da dietro, dall’alto verso il basso, che ti sfiora l’ungihia del dito medio della mano destra, senza deviare la sua traiettoria, mentre i due giocatori si ostacolano braccio contro braccio… tutto questo secondo lui è rigore, roba che perfino Aldo Serena e Bernardo Corradi si sono messi a ridere. Cesari: mettiti gli occhiali!!!
Tirare a campare.
Non bisogna essere fini analisti politici per capire che Letta Nipote e Napolitano tireranno a campare finché morte non li separi… dal resto del paese. Napolitano per sopraggiunti limiti biologici, anche se pare determinato a superare i 100, bontà sua. Letta per sopraggiunti limiti di sopportazione da parte di Renzi, che alla fine ne avrà le scatole piene e scalpitante farà di tutto per mettere da parte il nipote di suo zio.
Oppure, semplicemente, sarà il paese a non poterne più del nulla continuo, della inarrestabile erosione di potere d’acquisto, posti di lavoro, patrimoni, risparmi, fagati e pancreas.
Letta venderà cara la pelle, non c’è dubbio, supportato com’è da quei poteri forti/smorti che l’hanno messo a dirigere la liquidazione del nostro sistema paese. D’altra parte cosa vi sareste aspettati dall’autore di “Morire per Maastricht”?
Letta è la versione ball-less di Monti. Come il bocconiano, Letta prende ordini da Troika, BCE, Merkel e compagnia cantante, ma senza rischiare lo scontro sociale con riforme-disastro in stile Fornero. Letta, diciamo, lavoricchia. Cerca di garantire, parole sue, la stabilità. E quando dice “stabilità” lo fa in tono enfatico, disegnando con la bocca una esse maiuscola.
Ma l’unica stabilità che riesce a garantire, per ora, è quella del suo culo sulla poltrona di presidente del consiglio.
Il fatto è che, come a scuola, c’è più gusto a sfilare la sedia da sotto il deretano del secchione della classe. E Renzi, B., Grillo, L’italia intera (e me stesso, se potessi), fanno a gara a chi riesce per primo nell’ilare gesto.
Quando Moratti vede “cose strane”
Provate a fare una ricerca su google. Massimo Moratti ha fatto riferimento decine di volte al fatto che, secondo lui, nel campionato di calcio “accadono cose strane”. Il che è anche vero. Ieri ad esempio Cambiasso si è beccato una sola giornata per un fallo indecente su Giovinco. È vero che si è scusato, ma questo è il minimo. Quel fallo, del tutto immotivato, meritava parecchie giornate di squalifica.
Invece di giornate di squalifica ne ha presa una soltanto. Questa è una cosa veramente strana.
Sono sicuro che dietro non ci sia nessun tipo di complotto, ma soltanto il solito buonismo verso l’Inter. Per dirla con quello che è ormai diventato un luogo comune, se il fallo l’avesse commesso un calciatore della Juve, la stampa sarebbe insorta e le grida invocanti giustizia si sarebbero sentite per l’intero globo terraqueo. E la squalifica, tanto per cambiare, sarebbe stata esemplare.
All’andata, pur vincendo a Torino, Moratti ebbe modo di lamentarsi, facendo riferimento alle solite “cose strane” riguardo la mancata espulsione di Lichsteiner, già ammonito, per un fallo commesso sul finire del primo tempo. Ci pensò Conte, senza fare troppo rumore, a “squalificare” lo svizzero relegandolo in panchina per qualche partita. Chissà perché questa volta non parla di “cose strane”.
Ma noi Juventini ci siamo abituati. Queste cose sono sempre successe e sempre accadranno. E poi qualche volta è perfino piacevole avere a che fare con la frustrazione altrui.
L’esplosione dei luoghi comuni
Non se ne può più. Ma come vengono selezionati i giornalisti in italia? Passi per la politica, fatta di slogan e luoghi comuni, ma che questi vengano ripetuti come una pappardella da tutti i commentatori politici è diventato ormai un fatto intollerabile.
Stamattina sarei voluto intervenire in diretta nella trasmissione in onda su Radio 24, quella condotta da Alino Milan. Anche lui, come un intero esercito di commentatori, ha tirato fuori il solito luogo comune, trito e ritrito, del “Governo a tempo, che faccia quelle tre o quattro riforme necessarie, e poi si vada al voto”.
Ma quali sono queste riforme, anzi “Riforme”? Ma quanto può durare un governo a tempo, anzi “Governo a Tempo (GAT)”?
Anche Monti doveva dare le famose “Riforme Necessarie”, ma poi si è limitato a tassare gli italiani e a colpire le pensioni. Ha riformato il mondo del lavoro senza riformarlo. Ha introdotto una legge anti corruzione finta. Queste erano “Riforme Necessarie”? E se è riuscito a combinare ben poco un governo Monti appoggiato dal 90% dei parlamentari, come si pretende, con la frammentazione politica venuta fuori dalle ultime consultazioni, di riuscire a mettere d’accordo qualcuno su, non dico tre o quattro riforme, ma anche soltanto su una nuova legge elettorale? (che non sia farlocca come la riforma del lavoro).
Cari giornalisti, avete finito di farvi abbindolare dai luoghi comuni della politica?
Un’altro luogo comune che mi fa ridere è quello degli otto punti del PD sui quali far convergere i voti del m5s. Lo so, tecnicamente non è un luogo comune, ma io lo percepisco come tale. Ma di quali 8 punti parliamo? Ma con il disastro economico nel quale ci troviamo ha senso parlare di cittadinanza per i nati in italia da genitori extracomunitari? Ma ora come ora chi cazzo se ne frega?
ESSIATECONCRETICAZZO! Cancellate sta maledetta TAV, che ci costa più in presidi delle forze di polizia che in mano d’opera, e redistribuite il risparmio ottenuto alla popolazione. Cancellate quei bidoni volanti di F35 (e lo dico con cognizione di causa, da ex appassionato di aeronautica militare). Fate rientrare i militari italiani in utilmente in giro per il modo, SUBITO! Mettete una bella tassa aggiuntiva del 10% sulle pensioni d’oro. E un’altra tassa aggiuntiva a tutti i manager di stato che guadagnano più di 50000 netti e mettete un bel tetto. Abbiamo direttori di questo o di quello che guadagnano più di Obama e della Merkel messi insieme. Dimezzate gli stipendi dei parlamentari. Le auto blu, che ve lo dico a fare?
Con tutti questi risparmi tagliate da subito le tasse e pagate le aziende creditrici dello stato, e vedete che l’economia riprende a crescere, o quantomeno a stabilizzarsi.
Altro che riforme!
Un altro arbitro che non se l’è sentita…
Dico subito, a scanso di equivoci, che la Roma ha meritato la vittoria. Sorretta da un pubblico così, con una voglia matta di riscattare le recenti deblacle, la squadra capitanata da Totti ha dato il meglio di se, approfittando di una Juve stanca e poco lucida.
Fine degli elogi alla Roma.
Conte aveva ragione: una partita così importante la devi far giocare di domenica. Non ha nessun senso Roma-Juve giocata di sabato, dopo che i bianconeri in settimana hanno dato l’anima in una partita di champion. Queste decisioni svantaggiano l’una e avvantaggiano l’altra. La Roma aveva molte più energie da spendere, è stato evidente fin dal primo minuto, mentre la Juve, in molti suoi uomini chiave, a malapena riusciva a reggersi in piedi.
L’arbitraggio è stato tutto sommato corretto, ma per l’intervento su Pirlo Totti era da espellere, sia per il fallo in se, da cartellino rosso diretto, sia per la messa in scena post fallo, dove a tutti ha raccontato di non averlo fatto apposta. Chi ha giocato a pallone sa che certe cose non capitano per sbaglio. Totti ha cercato il fallo, e Pirlo è stato fortunato a non chiudere anzitempo il campionato.
Il secondo errore dell’arbitro è a mio modo di vedere molto più grave. Negli ultimi secondi di gioco alla Juve viene assegnato un calcio d’angolo, i giocatori della Roma protestano, fanno perdere tempo, ed alla fine alla Juve non viene concesso di battere l’angolo. Io una cosa del genere non l’avevo mai vista, e vado per i 40′. Ora salterà fuori qualcuno che dirà che l’arbitro ha fatto bene, che a termini di regolamento bla bla, che la Juve non avrebbe segnato comunqque, ecc. ecc.. Ma io ripeto, un arbitro che non fa battere un angolo sacrosanto ad una squadra perché perde tempo ascoltando le lamentele degli avversari davvero non ricordo di averlo mai visto ne sentito.
Evidentemente anche il Sig. Rocchi, arbitro di questa Roma Juventus pre elettorale, non se l’è sentita…
Juventus: la cessione dolorosa
Sono in molti quelli che in questi giorni formulano la seguente ipotesi: nella prossima sessione estiva di calcio mercato la Juve si priverà di un big, e reinvestirà la cifra sull’agognato top player.
Ora, l’unico Big che realmente interessa ai top club europei, l’unico per i quali sono disposti a pagare cifre che vadano oltre i 30 milioni di €, è Arturo Vidal.
Faccio alcune considerazioni.
1) Vidal è uno dei più forti “recuperatori di palloni” (un tempo di chiamavano incontristi) al mondo. In Italia non c’è ne uno che possa vantare le sue medie, e probabilmente neanche in Europa.
2) Vidal garantisce una decina di gol a stagione, se non di più
3) È giovane e fisicamente al massimo.
4) Ogni tanto tira fuori dal cilindro giocate da fuoriclasse, gli capita di saltare l’uomo e creare superiorità numerica e anche nelle verticalizzazioni, spesso, indovina il passaggio giusto.
5) Rispetto ai palloni recuperati non becca neanche troppi cartellini gialli.
6) Spreca tantissime energie, quindi ogni tanto gli capita di fare qualche partita sottotono.
Vale la pena privarsi di un Vidal per 35 milioni di €? La cifra è importante, quindi si, se riusciamo a sostituirlo con qualcuno che possa raccoglierne l’eredità (in questa sede preferisco evitare sentimentalismi vari). Questo qualcuno non può essere Paul Pogba. Il francese e senza dubbio ottimo giocatore ma non garantisce lo stesso filtro a centrocampo del cileno, può garantire lo stesso quantitativo di gol, ma non la stessa continuità di rendimento. Non dimentichiamo che ha 19 anni.
Per me l’unico giocatore che al momento può non far rimpiangere Vidal (non del tutto, anche se rimane distante) è Najngolan del Cagliari. Quest’ultimo purtroppo segna molto poco, ma ha eleganza, dinamismo, continuità di rendimento, personalità e soprattutto recupera palloni, correndo da inizio a fine partita. Però Cellino i sui talenti non li regala, ed è facile pensare che per l’indo/belga non chieda meno di 18 milioni di € (potrebbe scendere a 15, ma non ci scommetterei troppo).
Quindi, facendo due calcoli, dell’ipotetica cessione di Vidal a 35 milioni di €, avanzerebbero una ventina di milioni da spendere in un ipotetico top player. L’unico accessibile a quella cifra e Ibrahimovic. E qui casca l’asino. O la Juve si rassegna a rivedere la sua politica sugli ingaggi* o gente di quel livello dalle nostre parti non ne vedremo mai più.
Oppure Jovetic, che è un top player in Italia, ma diciamoci la verità: al momento non vale molto di più di un Mutu dei tempi d’oro.
Cavani sarebbe il massimo, ma dove li troviamo i 45 milioni di differenza?
Ho paura che in estate vedremo la Juve privarsi non di uno, ma di due campioni. Uno è Vidal, quasi certo, l’altro potrebbe essere Chiellini, oppure Marchisio (più difficile). A quel punto si potrà fare un tentativo per Cavani, sperare in un’ulteriore maturazione di Caceres e provare a non pagare troppo un Ogbonna, ma rinunciare probabilmente a Najngolan. Qualcosina dovremmo ricavare dalle cessioni di Quagliarella (è chiaro che la sua avventura juventina è quasi al termine), dalla risoluzione di qualche comproprietà (Gabbiadini?), e spiccioli vari dalla fine del contratto di Iaquinta e da altre operazioni minori.
Vedremo come andrà a finire.
*La politica sugli ingaggi della Juve è ottima, ma fa a pugni con le ambizioni da top club europeo. Probabilmente dovremmo rassegnarci a diventare una fucina ti talenti da vendere al milgior offerente per rifinanziare l’acquisto di ottimi giocatori, buoni per vincere il campionato il italiano, ma senza troppe ambizioni europee. Il Moggi dei tempi d’oro in queste cose era maestro inavvicinabile. La Juve aveva ottimi giocatori, ogni tanto era costretta a venderne qualcuno (come Vieri e Zidane, purtroppo), ma con questi riusciva a prendere fior di campioni e a garantirgli un ingaggio da Top Club europeo. Mantenendo il bilancio in attivo (cosa che al Milan non è mai riuscita, e non parliamo neanche dell’Inter). Quei tempi sono passati, forse definitivamente. Facciamocene una ragione.
Perché Berlusconi ha vinto
Questa è la televisione italiana e questo è l’elettorato.
Non mi convince del tutto la scelta di Grillo di disertare i dibattiti televisivi, però trasmissioni come quella di ieri sera ti fanno capire che alla fine non si tratta di una scelta senza senso.
Se uno come B. (con i suoi processi, i bunga bunga, le D’Addario, le figuracce internazionali e vent’anni di mal governo) esce indenne dallo “scontro” con Santoro e Travaglio, mentre basta una puntata di Report per annichilire l’IDV, o due interviste a altrettanti militanti in disaccordo col capo per ridimensionare nei sondaggi il M5S, ti rendi conto del fatto che al l’elettore italiano medio non importa niente di quello che uno ha fatto/farà/propone. Conta invece quello che dice, come lo dice e come gli viene chiesto. Se Grillo, o chi per lui, dovesse accettare di esporre i propri programmi in uno di questi talk show, basterebbe una domanda su Casaleggio, un servizio sulla sua vecchia Ferrari o un’inchiesta sui suoi guadagni per darne una percezione, nell’elettorato, totalmente diversa da quella che poi corrisponde alla realtà. Per questo motivo B. è ancora in piedi e fa più o meno quello che vuole. La gente sa cosa ha combinato, fin nei minimi dettagli, e non c’è domanda, per quanto diretta e imbarazzante, che possa modificarne l’immagine che si è consolidata negli anni. Per tutti gli altri “nuovi” basta un peccato veniale sbandierato in tv per decretarne inesorabilmente la condanna a morte.
Dovete rispettare la Juve!
Adesso basta. Non se ne può più di queste mezze figure che scaricano le proprie frustrazioni, le proprie incompetenze e le proprie incapacità contro la Juve. Ma, cosa ancor più grave, è diventato intollerabile il comportamento di chi, temendo l’impopolarità o peggio la contestazione dei propri tifosi, coltiva fomenta e aizza la propria tifoseria contro la i colori bianconeri, contro il suo allenatore, i suoi giocatori e il suo presidente.
Cagliari non ha uno stadio? Colpa della Juve.
Il Napoli viene penalizzato per una vicenda di calcio scommesse? Colpa della Juve.
L’Inter perde terreno contro squadre di mezza classifica? Colpa della Juve.
E i tifosi, quelli della peggior specie, abboccano e rigurgitano odio, sospinti e sorretti da presidenti irresponsabili, allenatori arroganti e egocentrici, dirigenti con la coda di paglia.
Se ci fossero veramente una federazione seria e una giustizia sportiva che funziona, le esternazioni di certi presidenti meriterebbero una sanzione severa, una squalifica esemplare. Ma non perché dirette contro la Juve. Semplicemente perché antisportive e schifosamente in malafede.