Incipit del primo di tre racconti da me preparati per l’annunciata antologia 365 Racconti di Fantascienza, annunciata da Delos, ma che ad oggi 13 febbraio 2019 non ha ancora iniziato le selezioni. L’elemento fantascientifico non si nota nell’incipit, ma c’è. Ho preparato due versioni del racconto: una scritta senza tenere conto del limite delle 2000 battute imposto dalla selezione, l’altra che invece che rispetta tali limiti. L’incipit si riferisce alla seconda versione. Si tratta di un racconto che tratta un argomento drammatico, con finale… Di più non posso dire…
Incipit
La dottoressa si dilungò in un discorso articolato e prudente, intriso di eufemismi e sottintesi. Nel frattempo, i due genitori se ne rimasero in silenzio, senza battere ciglio, seduti nel divanetto posto di fronte alla scrivania.
Avvertendo il loro disagio, la dottoressa decise che tanto valeva arrivare subito al dunque. Smise di parlare, tamburellò con le dita sul tavolo, e fissandoli alternativamente, gli chiese: – Ma voi di quale patologia pensate soffra vostro figlio?
I due parvero rianimarsi. Sospirarono all’unisono, indecisi su chi dovesse prendere la parola, finché lui, dopo aver guardato fugacemente la moglie, rivolgendosi direttamente alla dottoressa, rispose: – Pensavamo si trattasse di un disturbo dell’apprendimento… chessò: dislessia, o qualcosa del genere.
– Non vi eravate accorti del suo modo di estraniarsi, dell’assenza di contatto oculare, delle fobie?
– Si, ma anch’io da piccolo ero così, – disse lui, con voce incerta.
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