– Droga, alcolismo, tabagismo, ludopatia, autolesionismo, obesità, anoressia, bullismo, babygang, lettura compulsiva di libri, fumetti, videogame, social media, tatuaggi, …
– Non starà allungando troppo l’elenco? – chiese l’intervistatrice.
– Ma manco per niente! – rispose la neo proclamata Prima Ministra.
– In campagna elettorale si fermò alle babygang.
– Veramente, adesso che mi ci fa pensare, ci siamo fermati all’hikikocoso, quella roba dei giapponesi sfigati…
– Hikikomori: in realtà è un problema serio che riguarda le relaz…
– Quello che è. E comunque si, il governo ha deciso di estendere l’elenco, e di includere tutte le pericolose devianze in cui possono cadere i nostri ragazzi.
– Lettura compulsiva di libri e fumetti?
– Certo, le sembra normale che una ragazza invece di studiare, fidanzarsi, sposarsi, pregare e fare figli, passi il tempo a leggere quei fumetti giapponesi, per lo più satanici?
– Ma…
– Ah, le sembra normale? – incalzò la Prima Ministra – Oppure preferisce che i nostri maschietti invece di giocare a pallone passino il tempo sui videogiochi, pure quelli satanici e violenti. Poi ci scandalizziamo se imbracciano un mitra, entrano in una scuola e fanno una strage di bambini!
– Veramente qui da noi non è mai successo. Per fortuna per i giovani non è facile procurarsi un’arma…
– Non ancora… – disse la Prima Ministra, chinando la testa e strizzando l’occhio.
– Sì ma è un elenco antimoderno, – riprese la giornalista, sempre più attonita, – e antiscientifico. Che razza di devianza sarebbe l’obesità! E i tatuaggi?
– I tatuaggi sono i marchi del diavolo!
– Ma ne ha uno pure lei, sulla spalla destra…
– E mica potevo farlo sulla sinistra!
– Ma che c’entra? Risponda nel merito…
– “Risponda nel merito” a me non me lo dici, primo… – disse la Prima Ministra, mulinando l’indice.
– Mi dia del lei, per cortesia…
– Secondo: tu quanti tatuaggi hai?
– Saranno fatti miei?
Nella sala il brusio s’era fatto più intenso, e qualcuno degli astanti aveva deciso di andarsene, senza dare nell’occhio.
– Quindi? Quanti tatuaggi hai?
– Neanche uno. Ma ho un piercing nell’ombelico. Vale?
– E come no, stavo per aggiungerlo all’elenco. Sicurezza!
Due dei carabinieri già presenti in sala ammanettarono l’intervistatrice, tra lo stupore generale, per poi trascinarla fuori.
– Domande? – chiese la Prima Ministra ai giornalisti rimasti, con un mezzo sorriso stampato sul volto.
Pur trattandosi di un racconto istantaneo apparentemente ispirato alla campagna elettorale in corso, questa è da considerarsi un’opera di fantasia. Personaggi, istituzioni, luoghi ed episodi sono frutto dell’immaginazione dell’autore e non sono da considerarsi reali. Qualsiasi somiglianza con fatti, scenari, organizzazioni o persone, viventi o defunte, veri o immaginari è del tutto casuale… Si sa mai che i carabinieri arrivino per davvero.