Tematiche apocalittiche e scenari escatologici mi hanno sempre affascinato, al pari di distopie e ucronie varie. L’ho già scritto in qualche altro post passato. Di conseguenza, appena ho letto nei quotidiani la pubblicità di questo saggio di Alain Minc (studioso francese fino ad ora a me totalmente sconosciuto) sono corso a comprarlo in libreria, senza trovarcelo, per giunta. Fortunatamente su internet si trova tutto…
Seconda delusione consecutiva, dopo quella del post precedente. Il saggio è di una superficialità che lascia esterrefatti. Più che di un saggio si tratta della raccolta di dieci trafiletti (troppa grazia definirli articoli), dove vengono postulati altrettanti scenari futuri. Visti dal punto di vista di un francese. Ci tengo a specificarlo in quanto la cosa traspare chiaramente durante la lettura.
I capitoli “Il giorno in cui Israele attaccherà le installazioni nucleari Iraniane” e “Il giorno in cui il terrorismo minaccerà di far esplodere un’arma nucleare tattica” li avrei potuti sviluppare meglio io. E ho detto tutto.
L’ultimo scenario immaginato, quello della marcia di protesta dei giovani maschi bianchi per le vie di Parigi, anche se dichiaratamente satirico (e non fa ridere per niente), è semplicemente ridicolo.
L’ho letto in due ore, e questo lascia intendere qual è il livello di approfondimento.