No, non definirò questo film l’ennesima fantamerda prodotta da Netflix. Primo, perché alla fine il film lo si vede tutto, e non è difficile resistere alla tentazione di cambiare canale (o, meglio, interrompere lo streaming). Secondo, perché cerco sempre di evitare i giudizi tranchat, anche se talvolta la tentazione è forte.
Extinction è un B-Movie di genere fanta-apocalittico, impreziosito dalla presenza di un paio di attori celebri: Michael Peña e Lizzy Caplan. Per quanto i due siano relativamente famosi, la loro prova risulta perlopiù anonima. Peña mantiene la stessa espressione per tutto il film, e benché ciò potrebbe avere un senso dal punto di vista della sceneggiatura, non credo lui lo faccia apposta. Pure la Caplan risulta abbastanza inespressiva, e sembra costantemente impegnata a farci notare i suoi occhioni perfettamente truccati, anche sotto le bombe. Ma si sa: Peña sa interpretare discretamente soltanto il ruolo di soldato/poliziotto latinoamericano, mentre alla Caplan vengono bene le commedie. Sconosciuto Ben Young, il regista.
La storia parrebbe l’ennesima riproposizione del tema dell’invasione aliena, condita con un pizzico di parapsicologia e ambientata in un poco originale contesto urbano/apocalittico.
Il protagonista principale (Peña), padre di famiglia un po’ distratto ella prese con i primi sintomi di una crisi coniugale, sogna tutte le notti, o rivive in brevi flash back, drammatiche situazioni di guerriglia urbana, che mettono a repentaglio la vita sua e dei suoi familiari. Ovviamente la moglie (Caplan) sospetta che sia pazzo, e così lui decide di farsi visitare da una brava, sennonché un tizio in coda dalla dottoressa per i suoi stessi motivi gli fa capire che non si tratta di visioni, ma…
Seguono un paio di colpi di scena ben assestati, che poi sono la cosa migliore di tutto il film. Giudizio critico: senza infamia e senza lode, da vedere in mancanza d’altro, o se si è in crisi d’astinenza da SF.