Se per la “365 Racconti sulla fine del mondo” sono riuscito a preparare ben cinque racconti (due non ho potuto presentarli per via della selezione al terzo tentativo), per la “365 Storie d’amore” mi sono trovato di fronte alla classica sindrome del foglio bianco. C’è poco da girarci intorno: le storie d’amore non sono certo il mio forte. Tuttavia, il bello delle antologie della serie 365 è l’estrema libertà concessa agli scrittori nello scegliere il soggetto più adatto al tema dell’antologia. Di conseguenza, tanto per cambiare, mi sono affidato nuovamente alla fantascienza, mio genere d’elezione.
Il racconto, nella solita formula delle 2000 battute spazi inclusi, è uno spin-off di un progetto ben più complesso di racconto lungo, o romanzo breve, intitolato inizialmente “La Stazione”, e poi “Freedom”. Progetto troppo ambizioso rispetto alle mie competenze. Una delle regole fondamentali per uno scrittore (mi fa quasi impressione usare questo termine), specie se alle prime armi, è quella di scrivere ciò di cui si ha padronanza e esperienza. Ciò di cui si conosce. Ne “La Stazione” avevo utilizzato delle tematiche troppo complesse rispetto alla mia preparazione scientifica, e così decisi di accantonarlo. Per la “365 Storie d’amore” ne ho estrapolato la parte romantica, ricavandone il racconto breve che, incredibilmente, è stato promosso al primo tentativo.
Incipit
Siamo rimasti soltanto in due. La scialuppa di salvataggio è stata utilizzata come modulo di rientro dai colleghi russi. Ne avrebbero mandato un’altra, ci dissero dalla base.
Sono trascorsi due mesi. Soli e abbandonati, in un’orbita a quattrocento chilometri di altezza sopra l’equatore. Ancora attendiamo l’invio della navetta.
La paura ci ha reso solidali. Ci siamo sfiorati. Ci siamo fatti forza l’un l’altra. Ci siamo abbracciati e abbiamo sentito il battito dei nostri cuori. Lei è bella, bellissima. Gli occhi a mandorla di un nero profondo. Le ciglia lunghissime. Capelli lisci e neri. Labbra sottili. I piccoli seni, la pelle bianca e i capezzoli rosa.
Sulla Terra le nazioni si danno battaglia. Economia al collasso, rivolte, conflitti regionali. Passiamo il tempo a guardare la Terra dagli oblò: gli oceani, le catene montuose, le grandi pianure, i deserti.
Da qualche giorno non riusciamo a più a comunicare con la base. È stato interrotto qualsiasi tipo di collegamento.