Opera minore di Tullio Avoledo, L’Ultimo Giorno Felice è un breve romanzo noir incentrato sulle vicende di un tipico personaggio “avolediano”.
In questa storia Avoledo mette da parte la fantascienza per concentrarsi su un tema ecologico dalla scottante attualità: quello delle ecomafie.
Il protagonista è il solito piccolo borghese che attratto da facili guadagni mette da parte la propria coscienza “di sinistra”. Ma le conseguenze dei suoi gesti avranno un risvolto estremo e drammatico.
Come in tutti i romanzi di Avoledo è presente il tema del tradimento coniugale, anche questa volta consumato non per disinteresse nei confronti della moglie, seppur l’autore tenda a dare questa giustificazione, ma per dar sfogo ad una palese voglia di rincorrere una giovinezza ormai perduta.
Altre figure tipiche sono quelle del “Guru” anziano, in questo caso sdoppiato tra la figura del padre e dello zio, e del cattivo di turno, prima affascinante e poi senza scrupoli.
Con Avoledo si ha l’impressione di leggere sempre lo stesso romanzo. Ma questo non è necessariamente un problema, anzi: si tratta pur sempre di un’ottima lettura.